Ciao a tutti, cari lettori! Negli ultimi tempi mi vedete recensire più romance del normale e me ne sorprendo anche io. Non so perché sento il bisogno di uscire dalla mia comfort-zone per esplorare generi e stili di scrittura totalmente diversi da quelli a cui sono abituata. Forse sarà solo un caso, ma tutti i romance in cui mi imbatto mi piacciono da morire. Strano, se consideriamo che di solito parlo sempre male di questo genere.
"La verità è che non ti odio abbastanza" mi ha incuriosita parecchio, tant'è che ho subito accettato la richiesta di collaborazione dell'autrice.
Ma di cosa parla esattamente?
Titolo: La verità è che non sei distante abbastanza
Autore: Chiara Parenti
Editore: self-publishing
Data di pubblicazione: 10 agosto 2020
Lunghezza: 181 pagine
Prezzo: 2,99 (kindle)
Trama: Un’ipocondriaca costretta in casa con l’ex fidanzato durante una pandemia globale. Riuscirà a sopravvivere al lockdown?
Marzo 2020.
Elena Tonelli è furiosa. L’Italia è in lockdown e lei è rimasta bloccata a Reggio Emilia in un appartamento che odia insieme a Lorenzo, l’ex fidanzato fedifrago che l’ha tradita e dal quale vorrebbe stare a molto più di un metro di distanza.
Pasti separati, letti separati, spesa separata. Le regole della prigionia sono chiare ma, anche così, le battaglie sono all’ordine del giorno. Ipocondriaca nel mezzo di una pandemia globale, Elena trascorre le giornate a disinfettare qualsiasi tipo di superficie, dalle 3564 fughe dei pavimenti di casa alle zampe del cane.
Lorenzo invece è molto più rilassato su questo punto: entra ed esce di casa ogni giorno con disinvoltura, senza mai dire dove vada, cosa che manda Elena fuori di testa. Per fortuna ci sono le amiche Rebecca, Asia e Giulia che, anche se lontane, le fanno sentire la propria vicinanza tra messaggi e videochiamate.
Ma a riempire di colore le giornate grigie di Elena è Alessandro, un affascinante giovane imprenditore che aveva conosciuto qualche mese prima e che sembra intenzionato a volere molto di più che chattare con lei.
Tutto cambia la sera del 18 marzo, quando alla tv passano le immagini dei mezzi dell’esercito che trasportano le bare via da Bergamo: per la prima volta, Elena e Lorenzo si rendono conto della gravità di quello che sta succedendo fuori dal loro appartamento, e allora anche la lite sulla tavoletta del wc rimasta alzata perde di significato.
Inaspettatamente ricominciano a parlare e in casa inizia il cessate il fuoco. Sarà solo una tregua provvisoria o, intrappolati insieme, riusciranno anche a riscoprire quello che li univa prima? E Alessandro cosa farà? Resterà a guardare?
INNAMORARSI ANCORA O IMPARARE AD AMARE: TU COSA SCEGLI?
Un romanzo vivace e pieno di brio per accarezzare i cuori con una ventata di leggerezza, dopo i pesanti mesi di lockdown. Una commedia romantica ironica e frizzante, perché alla fine è il sorriso la cura più efficace contro le avversità della vita.
Se, della stessa autrice, avete amato "Tutta colpa del mare", ecco un nuovo romanzo fresco che si beve tutto d’un fiato!
La copertina non lascia spazio all'immaginazione: la mascherina lancia un messaggio chiaro sul periodo in cui la nostra Elena si trova. La sua espressione arrabbiata, a maggior ragione, ci fa credere che niente stia andando secondo i suoi piani. Ed è proprio così poiché agli albori di un lockdown terrificante lei viene tradita dal fidanzato e licenziata dal lavoro. Per fortuna, o per sfortuna, accadono degli eventi uno più imbarazzante dell'altro, che mi hanno portato a ridere tantissimo. Non credo di essermi divertita così tanto nel rivivere un momento come la quarantena del 2020.
Attenzione però, perché il libro non è fatto solo da risate. Ci sono tanti piccoli messaggi lungo il percorso di Elena e Lorenzo che mi hanno fatto riflettere.
L'autrice ci ricorda il triste giorno in cui le bare hanno lasciato Bergamo e i suoi cittadini hanno potuto assistere alla processione dalle finestre di casa o in TV. Proprio questa notizia pone fine ai litigi tra la protagonista e il suo ormai ex. Solo in questo modo hanno ottenuto la consapevolezza di essere ancora vivi, di stare ancora bene e che non c'è alcun bisogno di tirarsi piatti addosso o di lasciare le ante dei mobili aperte per farsi del male. Loro, seppur in una situazione terribile, sono al sicuro nella loro casa. Proprio per questo decidono di collaborare, appianando piano piano le divergenze.
Hanno modo di chiarirsi, di scoprirsi una seconda volta e di reinventarsi.
Singolarmente avevano grandi progetti, ma mai prima d'ora ne avevano condiviso uno insieme. Si sono fatti forza e per una volta, da quando convivono, si sono ascoltati a vicenda.
Elena ha un grande problema con la madre: non la supporta mai, cosa che invece fa con il suo primogenito. "Poverino mio figlio è in ospedale a salvare vite", "mio figlio ha una vita perfetta con sua moglie", "Poverino mio figlio potrebbe soffrire per questa situazione". Mai però la madre si è preoccupata dei problemi di Elena. Mai una volta ha elogiato il suo operato. È così che lei si fa in quattro al lavoro per cercare di rendere fiera la madre. Fa turni spropositati, accetta progetti grandi e li porta a termine con successo solo per rendere fiera la donna che l'ha messa al mondo. I suoi sogni, tuttavia, vengono infranti ogni volta che dice "bravo mio figlio" e non aggiunge una buona parola anche per Elena. Senza rendersene conto, la nostra protagonista trascura il fidanzato a favore di un trauma molto grande e il fidanzato finisce per tradirla.
Io qui mi sento di giustificare Lorenzo e di dargli ragione e non perché abbia fatto bene a portarsi a letto un'altra. Anche lui, come Elena, aveva i suoi problemi e non è stato ascoltato. Aveva grandi progetti, a cui però ha rinunciato per inseguire quelli di Elena. Il suo lavoro non lo soddisfaceva e quando tornava a casa non trovava un solo valido motivo per continuarlo. Trasferitosi in una città per amore, ora si trova in difficoltà perché non trova una vita d'uscita.
Ho capito il suo punto di vista, insieme a quello di Elena. Sono due facce della stessa medaglia che vanno ascoltate prima di sputare sentenze su chi abbia ragione o torto.
Secondo me hanno avuto torto entrambi, ma hanno avuto anche il coraggio di ammetterlo e di darsi una seconda possibilità.
In tutto questo, però, non mancano le scene divertenti. Un esempio è quando Elena va in bagno mentre è in videoconferenza e dimentica la telecamera accesa prima di abbassarsi in pantaloni e accomodarsi sulla tazza del water. Ecco, lì ero indecisa se morire di vergogna per lei o se ridere come tutti i suoi colleghi di lavoro. O quando, dopo aver mangiato del sushi avariato, vomita nel cortile di casa durante un picnic con un uomo veramente galante. Le sue disavventure sicuramente vi strapperanno un sorriso, soprattutto grazie allo stile dell'autrice.
⭐⭐⭐⭐/5