venerdì 22 maggio 2020

Blogtour: La Paura del Male

Buongiorno, signori e signore. Come avrete letto dal titolo, oggi non sono qui per una recensione, bensì per il blogtour organizzato da SegretiingialloEdizioni. Lo so, ho almeno settordici recensioni da pubblicare e sono in alto mare, ma da martedì inizierò a pubblicare qualcosa. Il fatto è che in questa settimana mi sono dedicata esclusivamente allo studio e al mio libro e, una volta finite le ultime verifiche di lunedì e martedì, potrò dedicarmi esclusivamente al blog.

Io mi occuperò solamente della quinta tappa, ma potete visitare gli altri blog per le precedenti quattro tappe. Vi lascio anche i link qualora foste interessati:


Prima di partire, vi lascio anche qualche informazione riguardo al libro.

Pagine: 150
Data di pubblicazione: 16 maggio 2020
Prezzo: 8,50 (cartaceo) e 1,99 (ebook)
Disponibilità: Amazon

Ed ecco qui la mia tappa: la CE ha posto qualche domanda all'autrice Maria Lucia Caparelli

1. Partiamo da una domanda di rito. Quali sono le tue letture preferite?
Ciao. Amo leggere di tutto. La mia autrice preferita è Jane Austen, ho tutti i suoi libri che ho
riletto molte volte. "Orgoglio e pregiudizio" è il mio libro del cuore insieme a "Cime tempestose".

2. Quando è nata la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura nasce sin dalle scuole medie. Ho vinto qualche concorso letterario e a
14 anni ho scritto il mio primo libro ma poi, per colpa di qualcuno, ho smesso di scrivere. Ma la
vita è strana, e l’incontro con la mia metà ha riacceso una speranza. Così ho ripreso a scrivere.

3. Questa è la tua prima pubblicazione?
La mia pubblicazione è stata una raccolta di poesie “Come una libellula”. Un salto nel buio
esattamente come questa mia ultima pubblicazione.

4. Perché hai scelto di scrivere una raccolta di racconti dark/horror?
Sono un’autrice a cui piace scrivere di tutto, non so se questo sia un aspetto positivo o negativo,
ma sento la necessità di mettermi sempre in gioco e di osare. Avevo bisogno di dare una ventata di
novità alla mi scrittura e così ho provato a scrivere dei racconti dark/horror. Ho dovuto accettare
di essere un’autrice che ama spaziare e che scrive di molti generi.

5. Perché hai voluto raccontare "La paura del male"?
Non volevo raccontare delle storie in cui ci fosse la contrapposizione tra il bene e il male così ho pensato di raccontare il male, ma sopratutto la paura che provoca. Io per prima sono una persona che ha molte paure e so quanto la paura ti possa paralizzare, volevo raccontare ciò che la paura provoca e come possa essere limitante.

Ne volete sapere di più? Domani verrà pubblicata un'altra tappa!
E noi ci vediamo per la recensione de "Il Mistero di Ash".

mercoledì 13 maggio 2020

La Strega della Fonte (recensione)

Sì, devo ammetterlo: ho avuto paura di finire questo libro come mai prima d'ora. So che le autrici sono crudeli quando si tratta del destino dei loro personaggi, a maggior ragione se c'è di mezzo l'amore. Inutile ricordare quando Nihal si è sacrificata per Sennar e Tarik, per esempio.
Chissà se chi sta più in alto di noi gioca a fare lo scrittore, se si diverte nel momento in cui si siede sul suo seggio, con una penna e un libro in mano. Chissà se proprio come uno scrittore dedica ore e ore per ideare la trama della nostra vita. Chissà...
Ve lo immaginate? Un Dio o una Dea che non fa altro per tutta la sua esistenza che metterci in difficoltà. Dite che il gioco vale la candela? Ne vale la pena resistere se si sa già che qualcuno ha programmato altre avversità per noi? Beh, il protagonista maschile di questa storia preferisce scappare, anziché affrontare i problemi o lasciarsi condizionare da essi. Fuggire sembra sempre la migliore delle opzioni, ma la protagonista dell'ultimo libro che ho recensito dimostra che non è affatto così. Se a Nihal fa bene allontanarsi dal campo del suo maestro, temo che per Roran non sia lo stesso.
Chissà se l'autrice, un po' come me, ha provato piacere nello scrivere un finale così tragico o si è intristita per le sue stesse parole. Chissà se gli Dèi sono dispiaciuti all'idea degli avvenimenti spiacevoli che hanno messo lungo il nostro cammino. A questo punto c'è differenza tra uno scrittore e un Dio, se entrambi hanno il potere di decidere sul loro mondo?

Il libro di oggi è "La Strega della Fonte" di Sabrina Guaragno. Un fantasy ricco di avventura e magia che mi è piaciuto moltissimo, ma che non mi ha convinta del tutto. 

Data di pubblicazione: 16 novembre 2018

Pagine: 334

Editore: Nativi Digitali Edizioni

Prezzo: 14,00 (cartaceo) e 2,99 (digitale)

Disponibilità: Amazon e Amazon Kindle

Trama: "La magia è una compagna incostante, ci promette tanto e a volte ci soddisfa pienamente. Altre volte, invece, ci lascia a piedi nudi sulla terra fangosa: a quel punto, bisogna risalire alle origini della magia, all'arte e agli elementi."

Alaisa, una ragazza umile ma determinata, è pronta per partire per il viaggio più importante della sua vita, con l'obiettivo di raggiungere la dimora della famosa Strega della Fonte e diventare sua apprendista: il suo sogno fin da bambina!
Quello che Alaisa non sa, è che la magia conferisce grandi poteri, e per padroneggiarla al meglio è prima necessario fare i conti con le proprie aspirazioni e le proprie paure.
Il mondo segreto delle Streghe offre molte opportunità, ma anche molti rischi e ombre... tra tutti i nuovi intriganti personaggi che conoscerà, riuscirà a capire di chi potrà fidarsi, e da chi dovrà difendere tutto ciò che le è più caro?
Con "La strega della fonte" Sabrina Guaragno ci porta in un nuovo universo Fantasy intricato e affascinante, in cui le atmosfere romantiche si mischiano ad altre cupe e inquietanti, e dove il potere della magia permette a maghi e streghe di realizzare i loro sogni, ma anche il manifestarsi di veri e propri incubi...

Biografia autrice: Sabrina Guaragno nasce a Bari il 27 giugno del 1993, ma trascorre la sua infanzia e la sua adolescenza a Modugno. La sua vita cambia con il nascere dell’amore verso i romanzi di Harry Potter, che l'hanno iniziata a un vasto mondo di lettura e immaginazione. La sua passione per la scrittura inizia quando ha solo 14 anni, sulle orme di scrittrici quali J.K. Rowling e Licia Troisi. Il suo genere preferito è il fantasy e tutte le sue sfumature, ma ama leggere un po’ di tutto.
Sabrina nutre anche una passione viscerale per la mente umana: dopo il diploma come operatore turistico, ha conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche e quella magistrale in Psicologia Clinica presso l’Università Aldo Moro di Bari. Attualmente, sta svolgendo il tirocinio post-laurea presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università Aldo Moro di Bari.
Da qualche anno gestisce il blog letterario Non servono le ali per volare, e fa parte della redazione di Leggendo a Bari, blog legato all’omonimo gruppo di lettura barese. Inoltre, fa parte dello staff di Psychondesk, blog di psicologia, come membro del Comitato Scientifico, autrice e correttrice di bozze.
Il suo sogno è quello di scrivere per vivere, anche se nella società attuale è sempre più difficile realizzarsi in questo campo. Ma insegue un desiderio, persevera nel suo obiettivo, e ogni rifiuto ricevuto e che riceverà, sarà solo l'ennesima spinta per non arrendersi.



Non ho mai incontrato una persona a cui non piacesse la magia, mai. Molti bambini si appassionano a Harry Potter, il mago per eccellenza, e al mondo delle fate. Altri invece amano le avventure di Nihal della Terra del Vento e poi ci sono io, che amavo le serie TV "Merlin" e "Supernatural".
Alle elementari quando mi chiedevano che lavoro volessi fare da grande, rispondevo con "la Strega, voglio essere una Strega". Verso i dieci anni ho scoperto l'esistenza delle biblioteche e alla signora al bancone avevo chiesto un libro sulle streghe. Ricordo che mi guardò malissimo, ma mi assecondò dandomi in prestito una raccolta con tutte le streghe del mondo. Un libro in particolare intitolato "Magia" mi piaceva tantissimo. Non so più quante volte avrò provato i rituali di quelle pagine scritte da un certo Merlino.
Questa collaborazione mi ha fatto fare un dolce tuffo nel passato che credevo di aver lasciato alle spalle ormai.

"La Strega della Fonte" parla di un viaggio, un percorso di crescita per la protagonista e il suo compagno. Apprendere la magia non è affatto facile e non lo è nemmeno diventare l'allievo di Skelribel. Credo che diventare una strega sia l'ambizione più grande che un ragazzo o una ragazza che vive in un paesino povero possa avere. Si è disposti a uccidere pur di apprendere gli insegnamenti della Strega della Fonte. Fortunatamente, Alaisa capita in un gruppo abbastanza socievole e pacifico, escludendo la guerriera che è con loro. Sin da subito fa la conoscenza di Lill, Ethas, Edeny e Sayris. Durante il viaggio nasce un giovane amore e si scopre la vera natura di Sayris. Diciamo che è stato assai interessante e che più volte ho strabuzzato gli occhi davanti allo schermo, incredula davanti alle azioni di Alaisa. Mi ha sorpreso in tutti i modi possibili perché non avrei mai creduto potesse perdonare Sayris o aiutare Edeny. Io avrei ucciso tutti gli sfidanti e avrei raggiunto Skelribel senza rimpianti. E se non si fosse capito, il mio personaggio preferito fino a questo punto è stato Sayris. Infatti, mi è dispiaciuto un sacco quando ha scelto di andarsene o quando ha rischiato di morire. Ho gioito, invece, quando Ethas si è messo da parte perché l'ho odiato tantissimo.

Non so voi, ma io adoro i quattro elementi. Le streghe di Adaesha si basano proprio su questo. Ognuno possiede un elemento che gestisce bene e un secondo per essere equilibrati. Il mio è decisamente l'acqua e il secondo la terra. E i vostri quali sono?
Ho la vaga impressione che l'autrice abbia preso spunto da un piccolo rituale per riconoscere il proprio elemento, ma non ne sono tanto sicura. Il mio dubbio sta un po' nella copertina: perché ci sono i simboli alchemici se nel libro i segni sono altri?

L'amore non manca ed è stato bellissimo vedere come si è evoluto nel corso della trama. È arrivato piano piano, al contrario di quello nell'opera che recensirò prossimamente. Diciamo che è nato dall'odio, sempre se di odio si può parlare, si è evoluto in amicizia e poi nel vero e proprio amore che fa battere il cuore a tutti i lettori.
Passando ai baci, beh, sono rimasta un po' basita perché praticamente tutta Adaesha bacia Alaisa senza il suo consenso. Che hanno di sbagliato gli uomini in questa storia?😂😂

Ci sono due personaggi che mi sono piaciuti da morire: Skelribel e Roran.
La prima me la immagino come una donna alta e formosa, tipo la Persefone di Giulia Calligola.

Ecco, lei, ma con un volto diverso. (il disegno è stato fatto da Eleonora Miccoli, Nora1912 su Wattpad)

Quel che mi incuriosisce di più sono i suoi scheletri nell'armadio, che non vedo l'ora di scoprire. L'ultima rivelazione mi ha sconvolta a tal punto che sono quasi certa che lei abbia ancora qualcosa da nascondere. Che poi, quanti anni ha veramente? Ce lo dirà nel sequel?

Roran, che mi ricorda tanto il fratello di Eragon, è ancor più caotico vista la sua oscurità e le sue origini. L'ho sognato una notte, non so come né il perché.
Forse è troppo protettivo nei confronti di Alaisa, ma sono sicura che tutti l'abbiamo amato. I suoi problemi iniziano fondamentalmente quando Skelribel gli propone una delle sue prove. Dentro di lui si sono insinuati dubbi e cose strane che solo Roran vede perché per me rimane un piccolo e tenero pulcino.
La sua crescita consiste per lo più nello scoprire i suoi terribili poteri perché a me è sempre sembrato lo stesso. L'amore probabilmente ha cambiato il suo modo di vedere le cose, dato che non è più solo e probabilmente questo lo spingerà poi a prendere la sua drastica scelta (chi vuole intendere, intenda).

***
Quale fantasy non ha le sue creature magiche? Anche "La Strega della Fonte" può vantare di creature bellissime e tra l'altro abitano proprio sopra la testa di Alaisa. Avete presente quelle cose giganti che volano con le ali e starnazzano come delle galline? Non parlo della Coccatrice, ma dei draghi.
Se ne vede uno bellissimo già nei primi capitoli. Io me li sono immaginata come quelli che ci sono nella serie TV "The Witcher", ma penso sia una libera interpretazione.

Non so se l'autrice aveva in mente un cosa del genere, ma escludo la possibilità che possano essere simili al Drogon di "Game of Thrones". Siccome anche questi animali sono legati agli elementi, mi piace pensare che quelli d'acqua come Mok assomiglino ai draghi de "Le Cronache del Mondo Emerso".

Sarebbe stato bello sentire i pensieri di queste creature proprio come succede nel Ciclo dell'Eredità, ma fortunatamente abbiamo un assaggio di questa capacità grazie a Roran.

Ci sono tante cose da dire riguardo al fantasy che ho finito di leggere settimana scorsa, ma io sono un pericolo ambulante dato che rischio di spoilerare ogni cosa, sempre.

Cosa mi è piaciuto di più? Non c'è una cosa in particolare. Ho amato tutto sul serio, dalla prima all'ultima riga. Ora che ho esposto le mie idee, sento che il mio parere è cambiato rispetto all'inizio della recensione. Il libro mi piace ancor più di prima e potrebbe reggere tranquillamente il confronto con i mattoni della mia libreria. Diciamo che se dovessi dare un voto da uno a dieci, il mio sarebbe un undici. Dopo "Fuoco sotto la Terra" questo è il libro più bello che abbia letto durante il terribile 2020.

Ho adorato il modo di scrivere e il lessico della scrittrice. Era esattamente quello che cercavo, ma che non ho mai trovato. Lo stile fa aggrappare il lettore alla storia e non la lascia più. Non è noioso né banale, bensì capace di incuriosire poiché è ciò che contraddistingue questa scrittrice dagli altri. La rende unica e credo che rimarrà a lungo nella mente di chiunque.

Spero di poter leggere "I Cinque Dei di Adaesha", che dovrebbe essere il prequel della saga e di recensire presto anche il sequel de "La Strega della Fonte". Mi piacerebbe anche avere il cartaceo nella  mia piccola libreria oltre alla copia digitare che la CE gentilmente mi ha fornito.

Avrei voluto inserire qualche citazione, ma ho installato la versione premium di Readera e ho perso tutto il materiale che avevo raccolto durante la lettura.

Vi propongo però una frase che ho trovato sul profilo IG dell'autrice, giusto per concludere al meglio la recensione.

"La magia è una compagna incostante, ci promette tanto e a volte ci soddisfa pienamente. Altre volte, invece, ci lascia a piedi nudi sulla terra fangosa: a quel punto, bisogna risalire alle origini della magia, all'arte e agli elementi."


Contatti:

Per collaborazioni potete contattarmi su
Instagram: Holfast_ o
Mail: Alba88620@gmail.com
Wattpad: AlicePaliuca02

Autrice: Instagram
Casa Editrice: Instagram e sito

domenica 3 maggio 2020

Coming Back (recensione)


Se guardiamo il mondo dagli occhi di un uomo, per noi le donne saranno sempre fragili e intoccabili. Finiremmo per tenerle rinchiuse in una teca di vetro, lontane da ogni pericolo e ci sentiremmo anche noi in dovere di proteggerle. In poche parole, se Drogon dovesse tenere tra le fauci una bellissima fanciulla, ci sentiremo automaticamente in colpa e avremo il desiderio di salvarla. Un'altra ipotetica situazione e magari anche più realistica? Dei mafiosi ci stanno addosso e rapiscono per vendetta la nostra fidanzata. Indovinate cosa faremo. Sì, ci sacrificheremo per lei. 
(Vi consiglio di andare direttamente alla recensione se non avete visto The Witcher e Game of Thrones e non volete spoiler)
Fortunatamente non tutti sono così, fortunatamente ci sono le eccezioni. E questa eccezione si chiama The Witcher. Sicuramente ci saranno altre serie tv e altri libri di cui potrei parlare, ma ora non mi vengono in mente. Prendiamo il personaggio di Yennefer di Vengeberg: una ragazza con una deformazione a causa del suo sangue elfico che all'inizio desidera essere amata da qualcuno. Capisce sin da subito che per ottenere il potere nel mondo di Andrzej Sapkowski deve essere bella e attraente. Rinuncia alla sua fertilità per avere gli occhi di tutti gli uomini su di lei ed è disposta a diventare l'anfora di un Djinn per essere ancora più forte di quanto non lo sia già. Lei combatte per il suo obbiettivo: avere tutto. Non ha bisogno di essere salvata e protetta da nessuno e cerca di essere il più indipendente possibile. Geralt la vuole aiutare, donandole il suo ultimo desiderio, ma lei rifiuta perché non vuole dipendere da un uomo, non vuole che un uomo sia il motivo del suo successo. Yennefer non vuole dire "grazie" a nessuno per il traguardo raggiunto. E così, mentre Geralt abbraccia la Principessa Cirilla, lei lotta e libera tutto il suo Chaos per distruggere i nemici. In questa serie è l'uomo a ricoprire un po' le vesti della donna. Geralt di Rivia ha paura di perdere le persone che ama e ha paura di rimanere solo. Non è il classico eroe assetato di potere, ruolo che si addice di più a Yennefer. 
E per concludere, passiamo a Game of Thrones. Avete presente quando Jon Snow e Sansa Stark devono conquistare Grande Inverno? Lui le promette che la terrà al sicuro e che la proteggerà, ma lei gli risponde con "nessuno può proteggermi. Nessuno può proteggere nessuno." Proprio la citazione della Regina del Nord vorrei descrivere la situazione in cui riversa la protagonista di "Coming Back". 

Questa non è una delle mie collaborazioni con le CE o con le autrici e a dire il vero non avevo nemmeno in mente di scrivere una recensione. Semplicemente avevo voglia di leggere qualcosa e ho pensato di dare un'occhiata tra i centocinquanta ebook che ho scaricato in questo periodo. Ho scartato almeno una decina di libri perché nelle prime pagine avevano errori grammaticali che io non perdono. All'ennesimo tentativo ho trovato "Coming Back" e me ne sono innamorata già dalla prima frase. La mia sorpresa è stata trovare un po' di cultura orientale in un fantasy romance. Amo tutto quello che ha a che fare con i popoli asiatici, perciò ho pensato di dover assolutamente recensire anche questo libro. Credo di aver letto una traduzione di un'autrice italiana che abita all'estero, ma non mi è chiara la cosa. Se voi conoscete l'opera di cui sto parlando, vi prego di aiutarmi a fare chiarezza.


Titolo: Coming Back

Autore: Betty Nakaichi

Data di pubblicazione: 21 marzo 2018

Pagine: 348

Editore: Hope Edizioni

Prezzo: 1,99 (Kindle) e 14,81 (cartaceo)

Disponibilità: Amazon e Amazon Kindle

TramaSecondo la tradizione cinese, quando una persona muore la sua anima si divide in tre. Una sale in cielo. Una resta nella tomba e l’ultima risiede nella tavoletta del tempio.
Ma se l’anima non si dividesse? Se restasse ancorata a questo mondo? Se ci fosse un modo per tornare indietro? Eliza sta per conoscere le risposte...
Dopo dieci anni dalla tragica morte del suo fidanzato, Eliza torna a Seattle per far visita alla sua tomba. Vuole dargli l’ultimo addio prima di sposarsi e iniziare una nuova vita. Durante il suo viaggio negli U.S.A, però, Eliza scoprirà che il passato che pensava di aver sepolto è ancora vivo. Adam Shang, il suo grande amore che credeva perso per sempre, è tornato dal mondo dei morti ma per restare in vita ha bisogno di lei.
Adam ed Eliza, due amanti, due cuori che non hanno mai smesso di battere l’uno per l’altra, stanno per affrontare un lungo cammino che li porterà a rivivere gli orrori del passato, a combattere vecchi nemici, a scavare nel passato della famiglia Shang, nelle millenarie tradizioni cinesi per riuscire a vincere contro l’invidia dei demoni e contro un’antica maledizione.

Occhi d’acqua, quelli di lei.
Occhi di fuoco, quelli di lui.
Yin e Yang, si uniranno per lottare per un amore che va oltre la morte, oltre la leggenda.




Una storia d'amore travolgente e ricca di suspense, così definirei "Coming Back" di Betty Nakaichi. Dalle prime pagine si percepisce il dolore della protagonista, nonostante siano passati dieci anni dalla morte dell'amore della sua vita.  Mi ha colpito questo di Eliza, una donna dalle origine italiane. Lei si è creata una nuova vita, ha trovato un nuovo fidanzato, eppure non riesce a dimenticare lui. Il suo amore è così grande che si è solamente assopito, anche se tre mesi dopo si sarebbe dovuta sposare con Mike. Infatti, lei sente il bisogno di ritornare a Seattle e dire finalmente addio al suo passato, lasciando la collana che porta sempre con sé sulla tomba di Adam. Mi è sembrato un momento molto delicato e commuovente che mi ha trasmesso una sorta di tristezza in armonia con la pioggia violenta che ha iniziato a cadere sul cimitero.
Il primo colpo di scena arriva proprio qui, ma non vi dirò alcunché perché vi rovinerei tutto. Mi aspettavo sinceramente una patetica storia d'amore in cui il bad boy aiuta la protagonista a superare il lutto e a farsi una nuova vita, su Wattpad ci sono almeno un migliaio di storie così. Direi che per fortuna le mie aspettative sono state deluse ed è andata diversamente. Ero pronta a mollare il libro, ma ecco il ritorno di Adam. La mia parte razionale ha continuato a chiedersi per tutta la lettura come fosse possibile un amore tra un fantasma e un essere umano. Necrofilia, può essere? Il fatto è che il protagonista maschile della storia può toccare qualunque cosa, come se fosse fisicamente lì. Perciò mi sorge un'altra domanda: è forse uno zombie?

Ho trovato un sacco di aspetti positivi in questo fantasy romance e altrettanti aspetti che hanno rovinato un po' la trama. Mi collego alla mia introduzione: Adam pensa a Eliza come una donna indifesa che va protetta. Lei, invece, si fa valere e dimostra tutto il contrario. Ecco, perché deve sempre essere così? Potevano andare in Cina insieme, senza mettere in pericolo la vita della donna e tutto sarebbe andato per il meglio. Adam, invece trova una scusa quanto mai patetica: "volerti al sicuro è l'unico modo in cui riesco ad amarti". La mia ipotesi è che questo elemento sia stato usato per un'esigenza di trama, per trovare una scusa per lasciare Eliza indietro. Sono del parere che si poteva trovare un'idea un po' più articolata e sensata, come per esempio i documenti per il viaggio.
L'altra pecca che mi viene in mente adesso è il personaggio di Mike. Lui mi ha delusa assai nel momento in cui, verso la fine del libro, Adam ha detto "ci siamo comportati da adulti".
Forse sono io, ancora una diciassettenne che tra pochi mesi diventerà maggiorenne, a non capire il mondo dei cosiddetti "adulti", ma per me Mike è stato rovinato dalla necessità di avere una sorta di lieto fine (che poi lieto fine non è).
Quest'uomo è uno di quelli violenti, carichi di rancore, angoscia e rabbia. Deve pianificare tutto altrimenti non si sente sicuro e deve avere tutto sotto controllo. Quando ha scoperto del ritorno di Adam, si è fatto prendere da un attacco di gelosia e il suo ego maschile l'ha spinto a riprendersi la sua Elisa. Ha iniziato a far seguire la sua ex fidanzata da un agente investigativo e le ha persino bloccato un paio di carte di credito, l'ha pure seguita in Cina per riprendersela e la voleva colpire sul viso. Se questi non sono i segnali di un uomo violento, ditemi voi cosa potrebbe essere. A confermare la mia ipotesi è che Mike voleva far lasciare il lavoro a Eliza dopo il matrimonio e le impediva di scrivere i suoi libri perché non voleva che lei rovinasse la reputazione di lui con le sue recensioni o i suoi manoscritti. Quale uomo simile a Mike penserebbe mai di lasciar perdere la sua vendetta e si metterebbe ad aiutare la sua ex e il suo amante? Mi sembra alquanto incoerente, come se l'autrice avesse avuto paura di mettere in difficoltà i due protagonisti e avesse deciso all'improvviso di  togliere un problema di mezzo. Ok che Mike nonostante tutto ama Elisa, però solitamente l'odio prevale su tutto, anche sull'amore. Non sarebbe stato forse più interessante vedere come Adam ed Eliza potevano risolvere la questione con quella personcina che non mi è stata simpatica nemmeno un po'?

Sì, forse sono stata un attimino crudele, ma vi assicuro che il libro mi è piaciuto. Tendo a dilungarmi quando si tratta di mettere in mostra gli aspetti negativi di una storia e a scrivere frasi striminzite quando devo elogiare qualcuno o qualcosa. Ci posso lavorare su, in fondo questo blog l'ho aperto per la mia crescita personale e quella degli altri.

Quel che mi è piaciuto di più non sono la trama, i protagonisti o la parte fantasy, bensì lo stile della scrittrice. Non ho mai letto un testo e nemmeno un libro che fosse scritto in seconda persona singolare presente. Mai. Fin da subito mi ha spinta a continuare la lettura. Si è trattata di semplice curiosità e non sono affatto rimasta delusa.
Cercavo una storia d'amore che fosse grammaticalmente corretta, infatti prima di arrivare a "Coming Back" ho sfogliato almeno una decina di Ebook sul mio Kindle prima di trovare il libro che facesse a caso mio. L'unico errore che ho visto (e capita molto frequentemente anche nei libri famosi di trovare errori di battitura) è stato a pagina 334, nel capitolo 41. "Yuan, aiuta Chen ad alzarsi dal letto."
Può essere che sia scappata una virgola tra soggetto e verbo e che nessuno se ne sia reso conto. Perciò mi sento di fare un grande applauso all'autrice e agli editor, qualora ce ne fossero, per l'attenzione alla grammatica. In una delle prossime recensioni tratterò di questo argomento, poiché una delle autrici con cui collaboro ha un libro pieno di errori che io non apprezzo. Sì, sono pignola su questo aspetto, ma trovo l'editoria un mondo estremamente competitivo in cui gli errori grammaticali non sono tollerati. E sì, nonostante io non scriva divinamente, mi permetto di giudicare opere non mie perché è più facile individuare gli errori altrui piuttosto che i propri. Altrimenti non esisterebbero i correttori di bozze, non credete?
La crescita di Eliza nel corso di questi dieci anni è una cosa che mi ha fatto riflettere. "Davanti a me non più la ragazza che stava vivendo la sua favola d'amore, ma la donna che è sopravvissuta alla fine di quella favola." È cambiata, più che altro il dolore di una perdita l'ha cambiata. L'ha costretta a essere diversa e un esempio banale è il suo taglio di capelli, che da lunghi e ricci è passato a corti e lisci. Forse lei stessa ha deciso di cambiare per cancellare ogni ricordo di lui.

E se solitamente le persone si aspettano chissà quali paroloni e dichiarazioni d'amore, però qui la protagonista ha una visione simile alla mia: "le parole con il passare del tempo perdono il loro peso, si assottigliano lasciando solo una sorda eco." Le parole non servono a molto perché con il tempo vanno perse. La nostra mente si attacca ai ricordi dei piccoli gesti e quelli, state sicuri, durano per sempre. Perciò perché dovremmo pretendere una dichiarazione d'amore urlata ai quattro venti al posto di un gesto che racchiude tutto l'amore che una persona ci può dare?

Il mio personaggio preferito? Mei Ling è sicuramente quello caratterizzato meglio. Appare alla protagonista sotto forma di fantasma per elargire consigli (tra l'altro sbagliati). Indossa una maschera di bontà per tutto il tempo e rivela il suo vero volto solo alla fine. Per me è stato il colpo di scena più bello di tutto il libro. Di lei ho amato la sua sete di vendetta e la sua tenacia nell'uccidere sia Adam che Eliza. Nonostante tutto rimane la donna più forte di tutta la storia.

Il mio rapporto di amore e odio con questo libro è dovuto al fatto che non apprezzo i romanzi. Le storie d'amore semplicemente non fanno per me: non le so scrivere, non le so leggere, non le so comprendere e nemmeno le so vivere. Se una come me, dunque, arriva a consigliarvi un libro come questo, è perché merita davvero. Questa storia tratta di un amore che va oltre la vita e la morte, un amore così grande che non può essere fermato da nessun limite umano. Se cercate una protagonista in cui immedesimarvi, allora questo è uno dei libri che deve esserci nella vostra libreria personale.

Spero di avervi incuriosito, anche se non mi sono dilungata in chissà quali elogi. Per concludere, vi propongo una delle frasi che mi sono piaciute di più del libro.

"Un uomo che senza nascondersi dietro una maschera di orgoglio non ha paura di mostrare le sue debolezze merita solo di essere amato incondizionatamente."


Contatti

Sito di Betty Nakaichi: https://www.bettynakaichi.com/
Coming Back: https://www.amazon.it/Coming-Back-Betty-Nakaichi/dp/8894292142/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=
Instagram: https://www.instagram.com/bettynakaichi/
Casa Editrice instagram: https://www.instagram.com/hopeedizioni/

Per le collaborazioni potete contattarmi alla mail alba88620@gmail.com o su instagram con il nome di Holfast_