mercoledì 29 dicembre 2021

Le Terrificanti avventure di Sabrina vol. 2

 Ciao, cari lettori. Ecco a voi un'altra delle mie recensioni. State pronti, però, perché domani ci sarà la mia top 6 libri preferiti del 2021!




Titolo: Le Terrificanti Avventure di Sabrina - Figlia del Caos

Autore: Sarah Rees Brennan

Data di pubblicazione: 28 gennaio 2020

Casa editrice: Dea Planeta Libri

Pagine: 413

Prezzo: 16,00 (cartaceo) e 8,99 (ebook)

Trama: A sedici anni non è facile decidere per il proprio futuro. Tanto più se questa decisione significa rinnegare una parte di sé. Ma Sabrina Spellman ha fatto la propria scelta: abbandonerà la vita da umana e seguirà la natura di strega. Certo, è doloroso voltare le spalle agli amici di sempre, senza un saluto, senza una spiegazione, per intraprendere il sentiero dell’oscurità. Sola come mai prima d’ora, Sabrina inizia a frequentare la nuova scuola: l’Accademia delle Arti Occulte. È per lei il momento di mettersi alla prova e trovare il proprio posto in un mondo totalmente sconosciuto. Un mondo fatto di luci e ombre, guerre e alleanze. Di chi Sabrina si può davvero fidare? E chi è Nick Scratch, il ragazzo affascinante e misterioso che sembra non riuscire a staccarle gli occhi di dosso? Un romanzo basato sulla serie tv Netflix "Le terrificanti avventure di Sabrina". Una storia che ci mostra il lato più oscuro di Sabrina, alle prese con la scoperta dei propri poteri. Quanto sarà alto il prezzo da pagare?



Come già detto in precedenza, questi libri vanno a completare la serie tramite avvenimenti che lì non vengono mostrati.
Proprio per questo è consigliata la lettura solo a chi ha visto la serie targata Netflix.

Riprendendo da dove sono rimasta l'altra volta, vi dico che ho adorato il rapporto che è nato tra Nick e Harvey. I loro incontri mi hanno fatta morire dal ridere ogni volta durante quest'estate caldissima.
Tra una pausa di lavoro e l'altra, leggendo una pagina ogni tanto a causa del blocco del lettore, il libro mi ha saputo tenere compagnia grazie alla sua leggerezza.

Vi lascio un piccolo discorso tra di loro:

"Oh, Dio" sussurrò Harvey.
"Non dire queste cose davanti al bambino" sibilò Nick.


I due, grazie a vari battibecchi e discussioni, capiscono che non hanno motivo di odiarsi o di essere rivali. Peccato però, che alla fine l'amicizia non sopravviva e che il loro legame venga tranciato di netto.

In particolare, per quanto riguarda Nick, qui ha dato il meglio di sé. Finalmente si possono ammirare tutte le sfaccettature del suo carattere tenebroso. Mi è sempre panciuto, tuttavia in questo libro si è superato.



Il posto come miglior personaggio, in questo volume, se lo aggiudica senza dubbio Zelda Spellman. La strega ambiziosa che desidera tenere alto il nome della sua famiglia a qualsiasi costo. È una una che tutta la mia stima anche se uccide troppo volentieri la sorella. La terza e quarta stagione della serie l'hanno rovinata in tutti i modi possibili. Meno male che ci sono i libri a valorizzarla.

⭐⭐⭐⭐,5/5

"Sei giovane, Sabrina. Quando sarai abbastanza vecchia da indossare la tua storia come un'ombra che ti rimane incollata, vedremo cosa penserai."


domenica 26 dicembre 2021

Le Terrificanti Avventure di Sabrina vol. 1

 Ciao a tutti e buon Santo Stefano, cari lettori. Quando ho ricevuto il pacco con questo libro e il suo seguito, ero troppo felice per la fiducia che la CE ha riposto in me con questa collaborazione. Ne ero così felice che ne ho parlato con amici e parenti, consigliandoli di acquistare i titoli della Dea Planeta.

Finalmente, però, è arrivato il momento di parlare de "Le terrificanti avventure di Sabrina" anche con voi.



Titolo: Le terrificanti avventure di Sabrina - Un amore di strega

Autore: Sarah Rees Brennan 

Editore: Dea Planeta Libri

Pagine: 272

Data di pubblicazione: 17 settembre 2019

Prezzo: 16,00 (cartaceo) e 1,99 (kindle)

Trama: Mancano pochi mesi al suo sedicesimo compleanno, e Sabrina Spellman sa che tutto sta per cambiare. Ha passato molti anni a studiare incantesimi e sortilegi con le zie, Hilda e Zelda, ma ha sempre cercato di vivere una normalissima vita da adolescente: ha frequentato il liceo del paese, ha stretto amicizia con Susie e Roz, e si è innamorata dell’adorabile Harvey. Ora però il tempo sta per scadere e Sabrina deve fare una scelta. Una scelta dolorosa tra la sua natura da strega e quella da umana. Una scelta tanto più complicata visto che la ragazza non capisce quello che Harvey prova davvero per lei. Su consiglio del cugino Ambrose, Sabrina decide quindi di usare la magia per scoprire i veri sentimenti del fidanzato, ma qualcosa va storto e l’incantesimo le si ritorce contro... in un modo totalmente inaspettato. Sabrina inizia così a interrogarsi sui propri poteri: sarà capace di seguire il sentiero della luce, o si ritroverà ad abbandonarlo per quello della notte? Il romanzo prequel ispirato alla serie tv Netflix “Le terrificanti avventure di Sabrina”: una storia mai raccontata prima che svela un lato totalmente inedito di Sabrina, alle prese con il momento più importante della sua vita. E se la scelta giusta fosse quella sbagliata?


Quando ero bambina, ricordo che guardavo "Sabrina vita da strega" oppure la versione animata e che non mi perdevo neanche un episodio. Poi Netflix ha deciso di riprendere in mano il personaggio di Sabrina e infine sono stati pubblicati anche due libri.



Il libro, così come il sequel, è un approfondimento per gli appassionati della serie e solo chi l'ha vista può capire ciò che succede. Per la maggior parte, infatti, sono scene del tutto inedite, volte a mostrare ai fan altri punti di vista.
L'autrice ha così saputo cogliere l'essenza della serie tv e trascriverla in un romanzo, grazie al quale ho potuto conoscere meglio le dinamiche della famiglia Spellman. 



Se nella serie tv, i personaggi secondari sono solo delle decorazioni che abbelliscono le avventure di Sabrina, qui finalmente si dà attenzione a quelli che reputo dei personaggi eccezionali: Ambrose, Prudence, Hilda e la fantastica Zelda. È stata una lettura bellissima soprattutto perché ho avuto l'occasione di entrare nelle loro menti e scorgerne i pensieri. 

"Hilda capisce cosa si prova a desiderare una vita propria così tanto da odiare tutti quelli che me hanno una." 

Ho amato da morire Ambrose per la sua voglia disperata di essere libero e poter vivere come desidera. La sua stessa disperazione è un po' anche la mia, infatti credo proprio che sia il personaggio che più mi rappresenta. 


"Prudence era stata forgiata con fuoco e con innumerevoli colpi di martello affinché diventasse più dura della pietra, un oscuro gioiello nella corona di ossa della Crongrega della Chiesa della Notte." 

E Prudence è decisamente il mio secondo personaggio preferito. Capisco perfettamente la la voglia di dimostrarsi degna agli occhi del padre. Lei ha la necessità di sentirsi parte di qualcosa e invidia Sabrina Spellman per la sua vita perfetta. Se Prudence ha dovuto sudare e lavorare sodo per quello che ha e per ciò che è, Sabrina invece è nata con ogni cosa al proprio posto. Lei si crogiola in problemi inutili, mentre Prudence la deve osservare e aiutare mentre allo stesso tempo deve badare al suo fratellino e pensare a cose molto più serie. 


"Se me lo chiedessi, tirerei giù la luna dal cielo e la userei come piatto d'argento per servirti la cena." 

Tasto dolente: Sabrina e la sua combriccola di amici non mi è proprio piaciuta. Avrei voluto che scomparissero o che almeno Lilith riuscisse a separarli. 
Mi sono sembrati così piccoli e ingenui in un mondo pronti a divorarli. Degli uomini che in fondo non potevano fare altro che soccombere al potere delle streghe. 
E invece no. Loro hanno resistito perché sono sempre stati uniti e hanno affrontato pure l'inferno grazie all'amicizia. E questo mi ha dato fastidio. Non so perché, ma quei piccoli e banali personaggi mi hanno dato fastidio. 

C'è una piccola curiosità che vorrei condividere con voi. Ci sono degli avvenimenti davvero particolari che mi sono piaciuti molto. Non credo riuscireste a immaginarlo, ma puntualmente Nicholas fa visita ad Harvey per chiedergli consiglio su come conquistare Sabrina. Passano così da odiarsi a diventare buoni amici. 

⭐⭐⭐⭐/5



mercoledì 22 dicembre 2021

Dovere

 Ciao, cari lettori. Oggi il libro che vi propongo è un sci-fi romance che ho amato tantissimo. Ne ho apprezzati altri in passato, ma credo che questo sia il migliore che abbia mai letto. Mi ha trasmesso qualcosa che non ho ancora visto nelle altre blogger e senza tergiversare ulteriormente, ve ne parlo subito.


Titolo: Dovere

Autore: Alessia Rufino

Editore: self-published

Data di pubblicazione: 23 aprile 2020

Pagine: 288

Prezzo: 12,02 (cartaceo) e 2,99 (digitale)

Trama: Keha Stories Libro 1
Una storia d'amore piccante, intrigante e ricca di avventura.Lei è Keha, un soldato potente. Lui è Ax, detenuto a Tarstac, una delle peggiori prigioni della Confederazione dei Pianeti.Quando il consiglio la incarica di andare a salvarlo, privata della protezione delle sue armi e della sua armatura, deve imparare a cavarsela da sola e scopre con sua grande sorpresa che l'ostacolo più grande alla buona riuscita della missione sono proprio lui e la sua ostinazione.Riuscirà Keha a convincerlo a seguirla? E soprattutto, riuscirà a evitare le mille insidie che la prigione le riserva?Ax è stato molte cose fra cui un contrabbandiere, un mercenario e il Re del suo pianeta natale, ma ora è solo uno dei tanti disperati detenuti a Tarstac. Deve trovare il modo di evadere, e non ha tempo da dedicare a una donna. Soprattutto una così, anche se è sexy e risveglia in lui sentimenti sconosciuti.Non sa quanto si sbaglia!


"Dovere" è un libro di fantascienza che lascia spazio a una componente romance per nulla invadente, ma che anzi si amalgama bene con le avventure di Keha e Ax. La sua storia mi ha colpita sin da subito e devo dire che l'ho finita tutta d'un fiato nonostante fossi impegnata in un lavoro stressante e avessi un blocco del lettore che mi ha fatto stare parecchio male.
Ci sono riuscita e ne è valsa la pena perché è stato così piacevole che non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata alla fine.

È una storia tutta al femminile, in cui per una volta è l'uomo a ricoprire il ruolo di principessa da salvare ed è la donna che, coraggiosamente, corre mille pericoli per tirare fuori da guai un Ax testardo che diffida di chiunque. C'è finalmente un pianeta in cui le donne comandano la milizia e salvano mondi.
Ho sicuramente apprezzato il cambio di ruoli che nella maggior parte dei romanzi, fantasy o meno, non c'è. È un tocco di originalità per cui mi sento davvero di consigliare "Dovere". È stata una ventata d'aria fresca in mezzo alle mie letture prevalentemente basate su società maschiliste e misogine.
Qui si parla di forza, coraggio e una volontà di ferro che la protagonista detiene per resistere in una prigione in cui le donne sono prede e vengono letteralmente cacciate dal primo predatore che le vede. E come se non bastasse, valgono meno di un soprammobile e sono buone solo per essere casalinghe o macchine da sesso.
Addirittura Keha passa attraverso una gara in cui il primo uomo che l'avrebbe presa, l'avrebbe ottenuta come schiava.

Ho amato i messaggi che l'autrice lascia ai lettori, uno in particolare mi sembra riconducibile alla nostra realtà: agli albori del 2022 ci sono ancora persone che temono le capacità di una donna e che cercano di tenerle nell'ombra, soffocando tutto il potenziale che può avere. In che modi? Violenza fisica, psicologica, verbale e talvolta anche monetaria.
E Keha è proprio una bomba a orologeria che vaga in un mondo terrorizzato da lei e dalle sue capacità. Cosa succederebbe se lei si ribellasse ed esternare il grande potere che nasconde? Il Consiglio Supremo la vuole in gabbia, non la lascia respirare a forza di affidarle missioni sempre più difficili e sfiancanti. Il Consiglio non sa però che più tira la corda e più rischia di vedere la vera Keha in azione.

Ed è proprio nella prigione di Tarstac che lei tocca il fondo e apre gli occhi. Pensate che a un certo punto si nota la netta differenza tra la vera Keha e quella che è costretta a essere quando veste il ruolo di Generale. Quanto reggerà sotto il controllo del Consiglio? Io credo poco e credo che nel secondo libro lei darà il meglio di sé per diventare libera.
Le emozioni che ha provato in quel luogo mi hanno permesso di riconoscere me stessa in lei e anche di constatare che, nonostante navicelle spaziali e altri elementi tipici della fantascienza, questo è un libro verosimile. Le emozioni dei personaggi, il loro modo di agire e di pensare sono realistici e potrei benissimo dire che Keha e Ax siano persone che potrei incontrare al bar sotto casa mia.

Inoltre, le scene di azione che di solito mi annoiano e che preferisco saltare, in "Dovere" mi sono parse sempre interessanti e in grado di tenere alta l'attenzione. Arrivano nel momento giusto e durano quanto basta per lasciare il lettore senza fiato.

"L'uccello si impossessò della vista e fissò ostinato i seni..."
Una nota negativa l'ho trovata. Nonostante Ax mi piaccia da morire, l'autrice talvolta ha descritto i suoi comportamenti al limite dell'assurdo. Ne ho parlato con il mio fidanzato per essere sicura della natura maschile e sono certa che un pene non sia un compagno scomodo che ordina al portatore di guardare o toccare. Non è un parassita che controlla un corpo e a cui non so può dire no. È sempre e comunque la coscienza di Ax che lo spinge a guardare un seno piuttosto che altro.

"Lo so che è un abbinamento azzardato, ma guardala da questo lato: gli stivali delle mie origini, i pantaloni del mio passato e la casacca del mio futuro."

⭐⭐⭐⭐/5

lunedì 13 dicembre 2021

Gli Occhi del Re

 Ciao a tutti, cari lettori. Dopo una settimana in cui sono stata oberata di studio, finalmente posso pubblicare una recensione che mi sta tanto a cuore.

Si tratta di un libro che ha lasciato il segno e che porterò sempre nel cuore. Perché? Mi ha fatto provare così tante emozioni che lo reputo il secondo libro migliore che abbia mai letto. È assolutamente perfetto e spero di potervelo descrivere al meglio perché merita le parole più belle che ci possano essere.


Titolo: Gli Occhi del Re

Autore: Giulia Nurchis

Data di pubblicazione: 9 settembre 2020

Pagine: 560

Editore: self-publishing 

Prezzo: 21,80 (cartaceo), 9,99 (ebook) e 28,00 (rigida)

Trama: Immergiti nella storia che voglio raccontarti, lasciati cullare dalle parole come fossero le onde di quelle antiche acque che ho descritto. Permetti loro di trasportarti in quel mondo lontano, così diverso da quello che conosci, eppure così familiare. Respira l’aria salmastra dei regni del mare, percorri le loro terre e lasciati sedurre dall’eterna voce del mare. Ascoltala narrare di una tragedia carica di sfumature mitologiche, densa di gioia e dolore, di amicizia e lotte interiori, di prove da superare e scelte mai semplici da affrontare. Scopri quanto amore può nascere dall’odio e quanto dolore costi un atto d’amore. Leggi delle vittorie e dei fallimenti, dell’onore e dei tradimenti, di eroi mai perfetti e cattivi mai malvagi. Impara che gli occhi, solo gli occhi rivelano l’animo di un uomo, mai del tutto giusto, mai del tutto corrotto.



"Non lo sai che se la pecora scherza col lupo prima o poi finisce per pentirmene?"

Solitamente quando ho tra le mani un libro che poi diventa uno dei miei preferiti, succede che l'inizio non riesco proprio a mandarlo giù. Lo leggo a fatica, o addirittura lo odio e parto subito con l'idea che l'intero libro non mi piacerà. Puntualmente poi scopro che proprio quel libro, con quell'inizio che detestavo, diventa per me un capolavoro. Con "Gli Occhi del Re" non è successo. Sono stata rapita completamente sin dalla prima pagina e ho letto quasi 600 pagine con la voracità di chi non può aspettare un altro secondo per scoprire il punto in cui l'autrice vuole portare i suoi lettori.
Giulia Nurchis cattura l'attenzione e la porta sui suoi personaggi dall'inizio alla fine, coinvolgendoci tramite colpi di scena uno più bello dell'altro. L'unione della trama e il suo stile soave rende la lettura piacevole nonostante le tematiche riprendano la guerra, la violenza sulle donne e il viaggio per arrivare all'età adulta.
Inoltre, ci sono scene divertenti alternata ad altre in cui il protagonista si caccia nei guai, che ho apprezzato in particolar modo.
Se dovessi usare una metafora per descrivere la scrittura di Giulia direi che è come il miele che scivola dal suo bastoncino di zucchero. Avete presente, quando magari addolcite il tè o il latte? Ecco, io mi imbambolo parecchie volte e ne rimango affascinata. Lo associo a questo libro perché provo la stessa cosa, perché vedo "Gli Occhi del Re" con ammirazione e come un qualcosa da cui trarre spunto per migliorarsi.
E so che solitamente metafore del genere si usano per i romance dato che la dolcezza appartiene tipicamente a loro, però io mi sono sciolta comunque davanti a un'opera fantasy. Per me è stato dolce perché ho potuto seguire il percorso di crescita del protagonista, Aighas, sin da bambino. È passato attraverso allenamenti duri, prove impossibili, perdite incalcolabili e amori non sempre destinati a compiersi. Ho potuto empatizzare con lui e poter provare le sue stesse emozioni. Pensate che alla fine ho persino pianto per quello che è successo. Non credo ci sia cosa più meravigliosa di questa e so che devo solo ringraziare l'autrice per la possibilità che mi ha dato. Un rapporto simile l'ho provato solo con Persefone del libro "Il Giudizio di Persefone" di Giulia Calligola.

"Se non studi diventerai schiavo di chi ne sa più di te."

Sarò sincera, prima di questo libro non ero una grande patita del mondo classico. L'unica cosa che adoravo era la mitologia. Per il resto non nutrivo grande interesse verso i grandi guerrieri greci e le loro usanze. Poi per caso vengo incuriosita da "Gli Occhi del Re" e gli do una possibilità. Ho cambiato completamente idea e mi sono accorta di quanto possa essere affascinante una cultura simile. Giulia Nurchis mi ha mostrato le sue mille sfaccettature attraverso le esperienze di Aighas e Salai. È stato come fare un tuffo nella storia, ma non quella che insegnano nelle scuole, quella noiosa e statica. Qui inconsapevolmente si possono osservare gli usi e costumi di altre popolazioni. Da amante della storia tanto che vorrei studiarla all'università, tutti quei dettagli e curiosità le ho trovate bellissime. Un esempio? Il re barbaro e i suoi soldati hanno l'usanza di mangiare il cuore ancora pulsante dei nemici valorosi che hanno sconfitto perché convinti di acquisire i loro punti di forza.

A proposito del Re barbaro, grazie alla sua figura l'autrice parla della paura del diverso mediante una sottile omofobia insita negli uomini senza un reale perché. L'Ergeseneo, Liokene, Merimnissa e tanti altri regni sono terrorizzati dagli uomini del nord venuti per conquistare e distruggere città e campi. Quanti di loro però si sono presi la briga di conoscerli? Di entrare a contatto con la loro cultura? Forse non sarebbe scoppiata una guerra, o forse era semplicemente destino che accadesse.

"Ti allontanerei dal comando, perché un uomo che non è capace di amare e di crescere i propri figli non dovrebbe mai avere un ruolo nel governo del regno."

Mi sono arrivati tanti messaggi, vorrei parlarvene in particolare di alcuni.
Ho amato il modo in cui l'omosessualità viene vissuta: gli uomini sono liberi di giacere con altri uomini senza che i loro dei si adirino con loro. Il fatto che qui sia vista come una cosa normale e che lo fosse anche nel mondo antico, mi dà da riflettere su quanti uomini e quante donne vengono aggredite per strada perché amano qualcuno del loro stesso sesso.

Altra cosa molto importante è la denuncia contro la violenza sia nei confronti di un partner sia nei confronti di un figlio. Quanti genitori diventano tali e poi non sono in grado di dare l'amore che serve a un bambino? In quanti sono incapaci di crescere uno, figuriamoci due o tre? Mi viene spontaneo associare mio padre alla figura di Maireo, padre di Aighas, oppure al padre di Sairor.
Dall'altra parte, quanti uomini credono di possedere una donna come un oggetto e di poterne fare veramente di tutto? Ce n'erano tanti prima e ce ne sono troppi adesso. E per fortuna in questo romanzo Aighas e molti altri personaggi hanno l'accortezza di notare quanto tutto questo sia sbagliato.
Il protagonista, in particolare, tratta le donne nel migliore dei modi e le rispetta senza osare mai negare la loro libertà, anche nel caso in cui queste siano schiave. Mi ha stupita in positivo il fatto che lui, guerriero forte e invincibile, abbia una delicatezza e una sensibilità smisurata nei confronti dell'altro sesso. È raro trovare un personaggio simile nella letteratura, o almeno nei libri che leggo io.

Ci sono tante altre cose che potrei aggiungere, ma vorrei che aveste voi il piacere di scoprire i messaggi dell'autrice e di interpretarli come meglio ritenete giusto.

"C'è poca distanza tra sincerità e sfrontatezza."

Per concludere questa recensione più lunga del solito, vorrei parlarvi di Ikaride, il mio personaggio preferito in assoluto. Per quanto Aighas e Salai possano avere grandi ideali, la figura di Ikaride si addice più a me. Mi ha dato l'idea di essere un ragno che tesse la sua tela di bugie intorno alla vittima e che poi la divora senza lasciare il tempo di accorgersene. Le sue ragnatele sono inscalfibili, assolutamente geniali e credo che mai nessuno potrà eguagliarlo o sfuggirgli.
Al contempo, lo reputo anche una serpe, che striscia abile nell'erba alta e all'improvviso balza al collo della sua preda.
Lui è imprevedibile, geniale e assolutamente matto. E sapete come fa? Si finge uno sciocco. Avete capito bene. Quando l'ho conosciuto era un principe ubriacone incapace di ereditare il trono, poi la sua vera natura è uscita fuori e ne sono rimasta ammaliata.

"È raro incontrare un futuro sovrano così intelligente da fingersi uno sciocco."


martedì 7 dicembre 2021

Il giorno dopo il lieto fine

Ciao, cari lettori. Ricordate la recensione al retelling de "La bella e la bestia" di F.L.Scala? Oggi vi parlerò di un nuovo libro che riprende le principesse della nostra infanzia.


Vi è mai capitato di leggere una favola o di vedere un film della disney e di chiedervi cosa fosse successo dopo il fantastico finale in cui la principessa si sposa e vive per sempre felice e contenta? Io e me lo sono chiesta spesso e forse anche Alice Chimera, che ha pensato di rispondere a questa domanda con una serie di racconti macabri e sconcertanti.Ciao, cari lettori. Ricordate la recensione al retelling de "La bella e la bestia" di f.l.scala ? Oggi vi parlerò di un nuovo libro che riprende le principesse della nostra infanzia.


Titolo: Il giorno dopo il lieto fine

Autore: Alice Chimera

Editore: Segreti in giallo edizioni

Data di pubblicazione: 30 luglio 2020

Pagine: 177

Prezzo: 14,00 (cartaceo) e 2,99 (ebook)

Trama: Nessun lieto fine. Detto così suona assai traumatico.
Ma se le favole non fossero proprio come ce le raccontano quando siamo bambini?
Cosa accadde realmente subito dopo il classico "happy end"?
Ce lo racconta Alice Chimera. Partendo dal noto finale disneyano, scopriremo cosa la sorte ha riservato alle varie protagoniste.
Le mele diverranno una vera e propria persecuzione per Biancaneve; Cenerentola si troverà sposata a un principe che la considera un giocattolo sessuale; Ariel non è diventata davvero umana e non potrà avere figli; Jasmine rimpiangerà la libertà perduta; Alice, che avrebbe voluto crescere e diventare donna, si ritroverà a rimpiangere il Paese delle Meraviglie e la spensieratezza dell’infanzia…
Alcune note esplicative accompagnano le favole e ne approfondiscono gli aspetti originari che hanno ispirato i lungometraggi.



Biancaneve, Ariel, Belle, Cenerentola, Jasmine, Aurora e Alice: scordatevi la versione di loro che avete sempre conosciuto e preparatevi a immergervi in una storia in cui non c'è niente di felice.
Ogni racconto, la cui unica certezza è la disperazione dei personaggi, è più orribile dell'altro. Troverete principesse che tagliano membri, che bruciano, che si riducono a brandelli per l'ossessione che si è fatta strada nella loro mente. Scoprirete il marcio che vive dentro ognuna di loro e ne resterete estasiati. Vi rovinerete l'infanzia, ma ne verrà la pena!

La depravazione, il sadismo e la disperazione che trasmettono le parole di Alice Chimera portano a dei finali pazzeschi, come non li avete mai visti.
Ho amato più di tutto gli altri i lieto fine di Biancaneve e Cenerentola. Per quest'ultima sono rimasta così sconvolta che ne ho sentito il bisogno di condividere i miei scleri con il mio ragazzo e sconvolgerlo altrettanto.
Scommetto che anche a La_Comntesse_noir potrebbe piacere tantissimo.

Lo stile adottato dall'autrice ci trasporta nei magici mondi della nostra infanzia e ci fa ricordare quei meravigliosi momenti in cui ci leggevano le favole prima di andare a dormire. Poi arriva la botta, quella che fa sparire queste sensazioni e ci porta in una realtà cruda e terrificante. Il bello è che i lieto fine rovinati sono più verosimili di quello che possiate immaginare. 

⭐⭐⭐⭐⭐/5



domenica 5 dicembre 2021

Post Mortem #1

 Ciao a tutti, cari lettori. Lasciate ogni speranza, o voi che entrate. Quest'oggi parleremo di un horror singolare, che mi ha conquistata su tutti gli aspetti possibili e immaginabili.

E sapete cosa mi ha colpito di più? Il fatto che anche l'antagonista avesse il suo angolo dove poter parlare di sé e delle sue motivazioni. Quante volte in TV, nel libri di scuola o nei romanzi che leggete avete visto una persona demonizzata, aggredita e insultata senza che potesse dare le sue spiegazioni? Anche il "cattivo" ha le sue ragione e forse la gente non le ascolta perché ha paura che possano essere giuste.
Vi ho incuriosito un minimo? Bene, allora passiamo subito alla recensione!



Titolo: Post Mortem #1

Autore: Paolo la Paglia

Editore: Nua Edizioni

Data di pubblicazione: 29 aprile 2020

Pagine: 380

Prezzo: 14,25 (cartaceo) e 4,99 (ebook)

Trama: Golden Falls è una tranquilla cittadina nella contea di Snohomish, stato di Washington, dove tutti si conoscono e la vita scorre serena, fino a quando un'escalation di terribili eventi scatenerà l'orrore che sconvolgerà la serenità del posto. Daryl Wilson, lo sceriffo incaricato delle indagini, si troverà a dover affrontare una verità incredibile e spaventosa. Per risalire alle radici del male dovrà scavare nei meandri della storia passata di Golden Falls e comprendere perché l'orrore abbia iniziato a riversarsi sulla cittadina seminando morte tra i suoi abitanti. Quando la città si ritroverà isolata dal resto del mondo, immersa in una nebbia che sembra sorta magicamente per avvolgerla tra le sue spire, la situazione precipiterà fino all'incredibile epilogo. Perché il male non muore mai.



Post Mortem, secondo me, è un libro degno di Stephen King. So che dire "bello" non è abbastanza per convincervi, spero dunque di riuscire a trovare le migliori parole per rendere giustizia al miglior horror che abbia mai letto.

Il libro si apre con un'esperienza angosciante: un'autopsia eseguita proprio sull'antagonista. Lei percepisce tutto, non le sfugge niente. E quando tocca con le sue dita fredde la "Y" che ha sul petto, si sente morire una seconda vola. Vi immaginate svegliarvi una mattina e accorgervi che il vostro cuore non è più nel petto, ma che qualcuno se l'è portato via? Non dev'essere una bella esperienza, così come non lo è stata per Zoe, la ragazza risorta dal regno dei morti senza un apparente motivo e con un appetito particolare.
È così che comincia un percorso fatto di ansia e inquitudine, grazie al quale vi potete immergere completamente nei panni sia di Zoe che dello sceriffo Daryl Wilson.
E più vi immergete nella selva oscura e più capite che non c'è un confronto tra bene e male. Le due parti si mescolano, diventano un tutt'uno e non si sa più chi sia il buono e chi il cattivo. Questo ci spinge a fare una riflessione importante: quanto sono codardi e spregevole gli uomini? Ignorano il problema finché non li divora e subito dopo pretendono di essere le vittime compatite. Succederà lo stesso con noi se non fermiamo l'inquinamento prima che la terra non regga più la sporcizia?
E soprattutto, bisogna comunque salvare gli uomini se il cattivo ha ragione e loro si meritano la brutta sorte che gli è toccata?

I peccati si ritorcono contro i cittadini di Golden Falls e hanno un solo nome: Rebecca. La banshee è spietata, desiderosa di vendetta e non vede l'ora di vedere la cittadina crollare ai suoi piedi. Per quale motivo? Per colpa di una religione che invece di unire uccide, com'è accaduto per migliaia di donne uccise in nome della fede, con l'assurdo accusa di essere streghe.
Le ho dato ragione? Sì, l'ho fatto. La sua storia e quella di Zoe sono agghiaccianti. Entrano sotto pelle e non vanno più via da lì. Rimangono impresse nella mente perché sono certa che esistano realtà simili, se non peggiori.

È anche merito dell'autore, che ha saputo descrivere gli orrori di Golden Fall con grande bravura. Grazie al suo stile, ogni volta che aprivo il suo libro, mi sembrava di essere accanto a Zoe, Daryl e Malcom. Era come se tutto intorno a me sparisse ed esistessero solo i suoi personaggi.
Devo dire che mi sono affezionata a ognuno di loro per motivi diversi. Un pezzo del mio cuore va in particolare a Julia, la dottoressa che stava curando l'unica sopravvissuta a una tragedia. Proprio lei, sul finale, mi ha strappato una lacrima. C'è stato un momento particolarmente toccante, con un carico di emozioni grandissimo, che mi ha convinta a voler proseguire con il volume successivo.

E ditemi, vorreste scoprire cos'è successo a Rebecca, Rachel e Zoe? Vorreste sapere se Daryl è riuscito a risolvere il mistero e a salvare se stesso e la sua città? Non sarò io a raccontarvelo, però Golden Fall vi aspetta per intrappolarvi insieme ai suoi abitanti.

"Percepì le lacrime salirgli dal profondo dell'anima senza che potesse dare nulla per fermarsi"


giovedì 2 dicembre 2021

Un Bambino chiamato Natale

 Ciao, cari lettori! Oggi vorrei parlarvi di un libro che si è preso un pezzo del mio cuore. Ha risvegliato i ricordi di quando anch'io ero una bambina che credeva nella magia del Natale con tutta se stessa. Ho trovato tante, ma proprio tante, somiglianze con il protagonista di oggi che più volte mi sono commossa durante la lettura. Lo stile dell'autore insieme ai disegni di Chris Mould hanno creato un'opera tanto piacevole e leggera quanto importante e significativa.

Arriviamo al dunque, con la recensione del primo romanzo natalizio che abbia mai letto da quando ho imparato a leggere.



Titolo: Un Bambino chiamato Natale 

Autore: Matteo Haig

Casa editrice: Salani Editore

Prezzo: 9,50 (flessibile)

Pagine: 271

Data di pubblicazione: 7 novembre 2019

Trama: Adesso lo sanno tutti, chi è Babbo Natale. Ma c'è stato un tempo in cui non lo conosceva proprio nessuno. È stato quando era solo un ragazzino di nome Nikolas, che viveva nella seconda casa più piccola di tutta la Finlandia, con un padre che faceva il taglialegna, una zia che aveva un bruttissimo carattere e una bambola-rapa, che, poi è misteriosamente scomparsa. Questa è la sua storia vera, un'avventura piena di neve, rapimenti, renne scontrose, topi sognatori, e poi ancora neve, elfi, troll, sempre neve, di nuovo neve e magia, tanta magia. 



Conoscete quella sensazione di quando incontrate qualcuno per strada e vi sembra di conoscerlo da sempre? O delle volte in cui osservate qualcuno per la prima volta e sentite le farfalle nello stomaco? Ecco, leggere le prime due pagine di questo libro è stato così. Le parole ammalianti e a tratto ironiche dell'autore mi hanno condotta nel caldo abbraccio di un bambino speranzoso e che ancora crede che nel mondo ci siano solo persone buone. Con una piccola eccezione: zia Carlotta. Lei proprio di bontà non ne possiede nemmeno una briciola.

Durante quelle poche ore di lettura, mi sono immersa completamente nei panni di Nikolas, gioiendo insieme a lui per la porzione di pane rinsecchito e incupendomi quando i suoi ricordi lo hanno portato sulla tortuosa strada del dolore. Non solo, quando suo padre è partito e lui è rimasto solo con una vecchia spregevole, mi è dispiaciuto proprio tanto. Il povero Nikolas ha passato mesi e mesi a dormire fuori nella neve insieme al bellissimo topolino che sogna di mangiare il formaggio.
Ma non preoccupatevi, cari lettori, i momenti di sconforto iniziali poi svaniscono come la neve esposta al sole. La speranza, il coraggio e la determinazione di Nikolas lo conducono verso una metà brillante, che lo renderà felice più di ogni altra cosa. Anche lì non mancheranno le peripezie, ma il suo è un percorso in salita con una spruzzatina di ironia (forse sarebbe più corretto dire che di ironia ce n'è tanta).
Ho amato ogni singolo momento, dalla prima pagina all'ultima. Questo è probabilmente il libro per ragazzi più bello che abbia mai letto e non solo.
Se credete che solo i ragazzi possano leggerlo, vi sbagliate.
I messaggi che ho ricevuto rendono il libro a portata di qualunque adulto.

Primo fra tutti, Nikolas con la sua determinazione ci spinge a credere con tutte le forze nei nostri obbiettivi perché già così metà del lavoro è fatto. Bisogna crederci anche quando tutto ci dice che niente andrà come vogliamo. E nel momento in cui stiamo per mollare la presa, è lì che dobbiamo continuare a perseverare perché la meta è molto più vicina di quanto pensassimo.

Babbo Mus, dice una cosa fondamentale: "per vedere una cosa devi crederci. Crederci davvero. È la prima regola degli elfi. Non puoi vedere qualcosa in cui non credi ma se ci credi, riuscirai a vedere ciò che cercavi."

Un secondo grande messaggio che forse ho visto solo io è un grande "no" alla violenza. Nikolas si trova a sopportare le angherie di sua zia e quello che fa non è rispondere con altrettanta violenza, bensì è scappato da una situazione tossica che lo stava ferendo.
C'è anche una sorta di "fai del bene e riceverai del bene" nel momento in cui lui soccorre un piccolo elfo e lo salva. A proposito, il piccolino è di una tenerezza assurda. È stato bellissimo il momento in cui si è riunito ai suoi genitori e li ha abbracciati.

Se volete scoprire cos'altro questa lettura può donare, vi invito caldamente a leggere il libro. Vi assicuro che non ve ne pentirete♥️

Piccola pubblicità: il 24 novembre grazie a Netflix è uscito il film. È la prima cosa che andrò a vedere appena ho un attimo di tempo.




domenica 28 novembre 2021

Tor - Il cuore del lupo

 Ciao, cari lettori. Vorrei chiedervi, vi è mai capitato di sentirvi indietro rispetto ai vostri coetanei? Studio, lavoro, patente o semplicemente progetti per il futuro.

Avete mai incontrato qualcuno determinato, mentre voi ancora non sapete cosa farete nei prossimi dieci anni?
Vi dirò una cosa, io sì e anche la protagonista di oggi si unisce a me. Per motivo differenti, però grazie a lei arriva un messaggio forte di cui parleremo tra poco. Di recente mi sono sentita indietro e magari anche in colpa per quanto riguarda la patente. Eh sì, sono stata bocciata due volte all'esame di teoria e ora ho in mano un pugno di mosche. Oltre alla delusione, mi sono anche sentita dire che non mi ero impegnata abbastanza, che I miei coetanei avevano già avuto la patente e che se non riesco a prenderla adesso che ho diciotto anni io quella tesserina lì non la avrò più.
Sarò troppo "vecchia" per riuscire a studiare oppure avrò troppi impegni. Beh, quel che dico io è che ognuno ha i suoi tempi e che io aspetterò fino a quando non sarò pronta a riprovarci. Con i miei tempi, non con quelli vorrebbero per me.


Titolo: Tor - Il cuore del lupo vol. 1

Autore: G. D. light

Editore: self-publishing

Pagine: 315

Data di pubblicazione: 8 maggio 2019

Prezzo: 11,93 (cartaceo), 4,99 (kindle) e 17,90 (rigida)

Trama: Quanto può essere reale un sogno? La tranquilla e ordinaria vita di Aurora viene interrotta da sogni strani e incessanti che hanno un unico protagonista: un enorme lupo nero. Ogni notte ormai è diventata un viaggio nella vita di un altro, e che riempie Aurora di frustrazione e inquietudine. Durante l’ultimo sogno, però, accade qualcosa di diverso. La ragazza vede l’animale in pericolo e prova il desiderio di aiutarlo. In quell'istante la sua vita verrà stravolta. Prende corpo così un viaggio in una realtà di lupi e magia, dove il protagonista dei suoi sogni diventerà il personaggio principale delle sue giornate. Tor è un romanzo fantasy e il primo capitolo della Saga Il Cuore del Lupo.


"Capisco che tu non sappia cosa vuoi, ma non è un crimine sentirsi così [...] Ognuna ha i suoi tempi, la vita è tua ed è giusto che tu possa vivere a pieno ogni singolo respiro."

Questa è una delle tante frasi che troverete nel libro di G. D. Light. Sono incoraggianti, ispirano a non arrendersi mai e a perseverare nonostante si abbia il mondo contro. Invita anche a non scoraggiarsi se la situazione precipita improvvisamente, ma anzi bisogna trovare la forza e vedere il lato positivo di ogni cosa.
Zia Penny affianca la protagonista come meglio può, ma è Aurora stessa la sua luce. Lei è fantastica: impulsiva, altruista e gentile. Se qualcuno è in difficoltà, lei fa di tutto per aiutare e sopratutto non abbandona i suoi amici. Mai. È sempre in prima fila, a difendere ciò che crede buono e giusto.
È una persona più unica che rara, è un fiore che sboccia anche in mezzo a un deserto. È quel filo d'erba che spunta fuori anche se c'è il cemento a soffocare la terra.
L'ho amata tanto, anche se il primo volume è introduttivo e ce ne sono altri tre che descrivono sicuramente meglio Aurora.

Tor è un altro personaggio interessante che appare nel libro dall'inizio. Si presenta come un lupo gigantesco ferito in mezzo a una foresta. La nostra Aurora senza rendersene conto viene catapultata nel mondo magico e lo aiuta. Aiuta una bestia nera che avrebbe potuto divorarla immediatamente. Ha tanto coraggio da vendere, dall'altra parte Tor mi sembrato più un pulcino bisognoso di coccole e comprensione. Ha subito le conseguenze di una guerra che lui non voleva e non ha nessuno che lo capisca, se non lei. Tra i due scatta subito un legame, che vorrei tanto approfondire con la lettura degli altri volumi.

Una cosa che non c'entra assolutamente niente è che nella mia testa io ho associato Aurora alla mia omonima amica: di carattere si assomigliano tantissimo. Coincidenze?

Per la parte più tecnica della recensione, vorrei parlare dello stile e del word-building.
L'autrice è brava, davvero brava. La sua scrittura è soffice come le nuvole ed è piacevole. Rilassa e al contempo è un vero e proprio raggio di sole in una giornata buia e triste. Le sue parole incoraggiano, spingono a dare il massimo, cosa di cui avevo bisogno nel momento in cui ho letto il libro. Sono state come una carezza che volevano dire "ce la puoi fare"
Il word-building, invece, forse è uno tra i miei preferiti. Forse lo sto dicendo troppo presto, ma in questo volume il mondo magico è ben strutturato e viene spiegato minuziosamente senza appesantire la trama. Attraverso gli occhi di Aurora, il lettore viene a conoscenza della terra dei lupi. Personalmente, l'ho immaginato come un luogo luminoso e pieno di colori.
Questo caso è il perfetto caso della tecnica "show don't tell", che fa rimanere gli occhi incollati sulle pagine fino alla fine.

Il mio voto è un ⭐⭐⭐⭐⭐/5 meritatissimo ♥️

mercoledì 24 novembre 2021

Croce e Testa

 Ciao, cari lettori! Benvenuti in questa nuova recensione. Attenzione, è un attimino particolare. Ci ho messo un pezzo di me stessa, spero lo possiate apprezzare.


Titolo: Croce e Testa

Autore: Michele Visconti

Casa editrice: Giovane Holden Edizioni

Prezzo: 13,00 (cartaceo) e 4,99 (kindle)

Data di pubblicazione: 30 novembre 2020

Pagine: 112

Trama: Roberto Russo è uno sfaccendato giovane playboy a cui piace recarsi nei night, osservare le ballerine, sceglierne una e trascorrere con lei la notte. Tra queste, la sua preferita è Michela, ragazza allegra e intelligente, sempre disposta ad ascoltarlo. Alle spalle, oltre a una carriera da agente immobiliare, ha un matrimonio finito, non senza strascichi, e una figlia. Ora vive in casa dei genitori, attingendo ai suoi magri risparmi e circondandosi di amicizie equivoche. Una sera, mentre si trova con la ballerina riceve la telefonata della madre che lo invita con urgenza a rientrare a casa perché è accaduto un evento che coinvolge tutta la famiglia. Roberto scopre così che è scomparso il fratello Paolo, il figlio prediletto, quello con famiglia e lavoro apparentemente perfetti. Cosa può essere accaduto? Nonostante la denuncia di scomparsa, le forze dell'ordine non hanno molto su cui basare le indagini. La mancanza di indizi anzi fa propendere per un allontanamento volontario. Mentre Roberto cerca di riprendere il filo della sua vita, alle spalle di un meschino deus ex machina si agitano passioni, ossessioni, tradimenti e gelosie.


Un thriller brutalmente reale, che racconta una storia così verosimile che in Italia potrebbero esserci più di un Roberto.
Lui è lo scarto della cucciolata, l'ombra del fratello Paolo, che al contrario è il prediletto della famiglia. In fondo, Paolo ha una vita apparentemente perfetta, mentre Roberto è quello che ha perso famiglia e lavoro nel giro di poco.
Qui entrano in gioco dei genitori che avrebbero fatti meglio a usare le protezioni invece che figliare.
Il protagonista per casi origlia una loro conversazione e sente una frase agghiacciante: "è tutta colpa tua se ci ritroviamo un figlio idiota, non poteva sparire lui invece di Paolo?"
Ho immaginato la reazione di Roberto simile alla mia quando mio padre ha detto che mi avrebbe sostituita tranquillamente con un'altra figlia se io fossi morta di leucemia. Già. Sarà perché ho vissuto un'esperienza simile, ma sono riuscita a mettermi nei panni del protagonista e per un attimo vivere la sua vita per nulla semplice.

Roberto aveva le sue beghe con la moglie, le delusioni e un rapporto con la figlia piccola da gestire, in più si aggiunge la sparizione di Paolo a complicare il tutto.
È qui che comincia la ricerca di Roberto, visto che le autorità sembrano impegnarsi veramente poco.
La parte thriller del libro è qualcosa di inaspettato. È una bestia in agguato che aspetta di poter colpire il lettore nel momento di maggiore concentrazione. E il lettore è così impegnato a trovare una soluzione al mistero, che non la vede neppure se è sotto il naso. E proprio quando meno lo si aspetta, quel mistero viene svelato.
Il finale mi ha lasciata sbigottita, non riuscivo a credere a come fosse andata. Ho impiegato un paio di giorni a realizzare di aver effettivamente finito la lettura. Sono davvero rimasta sorpresa in positivo! Non me l'aspettavo per niente e non in un momento come quello!

Quel che più mi è piaciuto del libro è che si analizza molto l'aspetto psicologico dei personaggi, facendo in modo di trasmettere tanti messaggi ai lettori che sono pronti a coglierli.
Ho, tuttavia, una piccola nota negativa da dire. Alcune descrizioni le ho trovate superflue. Mi sono sembrate scritte apposta per allungare il libro.

"Mia madre è una gabbia, lo è stata da bambino e ora che mi capita di trascorrere molto tempo a casa dei miei lo è ancora di più".

⭐⭐⭐⭐,5/5

lunedì 22 novembre 2021

La trilogia: Le Streghe di Blackhollow

Ciao, cari lettori! Per questa volta niente introduzione, dobbiamo passare subito al sodo. La recensione è lunga, ma speso possiate godervela lo stesso. ♥️



L'incipit introduce il lettore a un viaggio tortuoso, pieno di insidie. Con grande maestria, l'autrice ci fa capire lo stato d'animo della protagonista, triste e nostalgico, che si contrappone contrappone felicità e all'affettuosità della nuova arrivata. Lei irrompe nella routine mogia di Evie e attira l'attenzione su di sé.
Non solo la cugina Megan ha le attenzioni delle zie, ma dopo il suo arrivo succedono cose insolite. Una serie di omicidi dal marchio magico spingono Evie a indagare insieme a Rowen, mentre lei cerca di allontanarsi il più possibile dalla morbosità di Megan.

Comincia così un'avventura che porta Evie a fare delle scelte, giuste o sbagliate che siano. Quanto, però, le sue decisioni le hanno fatto del male? Quanto ha sofferto? E, al contrario, quanto ha fatto soffrire chi la ama profondamente?
Il suo dolore interiore si espande, ingloba gli altri e non le permette di vivere. Da una parte si sente soffocata da una famiglia che la opprime, mentre dall'altra parte deve fare i conti con il mondo magico che a momenti le si ritorce contro.
A tratti sembra un leone in gabbia, che vuole essere libero di vagare nella sua foresta e con la stessa ferocia di un leone ferito lei prova a urlare al mondo che sta male.
Attenzione, lei non è la vittima. Lei non si piange addosso, ma continua a lottare come meglio può.
Con l'aiuto di Rowen fronteggia creature paranormali, umani che le risucchiano i poteri, avvenimenti che lasceranno ferite profonde nel suo cuore e soprattutto se stessa.

A parer mio, durante tutta la trilogia Evie lotta contro di sé, anche se non se ne rende conto. Vorrebbe essere in un modo, ma non ci riesce; vorrebbe lasciarsi andare, ma le condizioni esterne non glielo permettono. Proprio come un leone in gabbia, ha paura di essere attaccata da ogni fronte e di essere privata dell'unica cosa che la fa sentire viva. Si tratta proprio di Rowen. Lei fa qualunque cosa per proteggerlo e soprattutto per evitare che gli altri rovinino il rapporto speciale che ha con lui.
La capisco, spesso ho questa paura anche io quando c'è di mezzo il mio "lui".
Evie, a differenza mia, è disposta anche a ferire la persona che ama se reputa che questo la proteggerà.

Sì, la trama l'ho trovata meravigliosa. C'è un'altra lotta, oltre a quella interiore, ed è quella contro un nemico apparentemente invisibile e invincibile. Evie, la sua congrega e Rowen dovranno superare ogni limite per uscirne vincitori. E a che prezzo? Ne vale la pena uscirne vincitori se i reduci hanno l'anima a brandelli?
Quello che mi ha trasmesso è stata proprio la stanchezza di combattere e il desiderio di mollare tutto e scappare via. Anche lì, a che prezzo? Quali sarebbe state le conseguenze se Evie fosse corsa in un posto sicuro? Quanti rimorsi l'avrebbero dilaniata?



 Con questa trilogia ho avuto l'occasione di vedere attraverso gli occhi dei personaggi e capire cosa lo stessero affliggendo nonostante all'apparenza sembrassero tutti quasi felici.

Mi è piaciuto soprattutto il fatto che nonostante le paure, le sconfitte e le sofferenze, ci sia stato un barlume di speranza che ha portato a un cambiamento graduale del carattere di ognuno di loro.

Nelle scorse recensioni ho dedicato molto spazio a Evie e Rowen, qui parleremo di chi silenziosamente li hanno aiutati.

Da una parte abbiamo Colt, il migliore amico di Evie e il rivale di Rowen, che l'ha affiancata in un momento difficile della sua vita. Ha portato un po' di felicità nella vita di Evie, anche se insieme hanno fatto scherzi di pessimo gusto. Ha impedito che lei si lasciasse andare e smettesse di lottare. È un personaggio fondamentale, che ci dimostra quanto anche un solo amico sia fondamentale nella vita di ognuno di noi. Davvero, abbiamo bisogno di qualcuno che ci sostenga e ci faccia da colonna portante quando stiamo per toccare il fondo. Un solo abbraccio può essere quel raggio di sole che rischiara le giornate più buie, quel miraggio che ci fa credere che ne valga la pena camminare ancora per un po' in mezzo a deserto apatico.

Per quanto Evie si dimostri indifferente al mondo, per quei pochi amici che ha farebbe qualsiasi cosa. E anche se alcuni, come Abby e Megan, non sembrano personaggi positivi nella sua vita, anche loro fanno la parte necessaria per infondere coraggio alla protagonista.
In tanti la circondano, la apprezzano e la aiutano. Magari in silenzio, magari con un solo piccolo gesto, però la aiutano.

Inoltre, se dobbiamo guardare la parte più tecnica della storia, i personaggi sono tutti diversi tra loro. Hanno peculiarità che altri non hanno e ci sono proprio degli elementi che contraddistinguono ognuno di loro, permettendo al lettore di inquadrarli subito e non dimenticarli più.



Non dedicherò molte parole allo stile piuttosto che al lessico. Ho dedicato abbastanza parole nelle precedenti tre recensioni, in cui ho spiegato cosa mi avesse dato particolarmente fastidio. Vi invito a dare uno sguardo agli altri post. Nel frattempo, vi accenno che avrei preferito leggere dei dettagli in più. Sono quel tipo di lettore un po' precisino, che vuole sapere di tutto e di più sui personaggi e sulla trama. Se vedo che qualcosa manca ed è qualcosa di importante per me, sento come se la storia non fosse completa al 100%.
Ed è strano, ma ricordo molto bene quelle che per me sono delle mancanze e tendo a dimenticarmi di quelli che sono effettivamente i punti di forza. Nella mia testa, se mi nominate un libro simile, c'è una cosa come "ah sì, quello è il libro in cui ci sono stati questi e quest'altri errori" e tenderò a parlare molto di quello che avrei voluto leggere, invece di valorizzare il libro.
Non so se mi sono spiegata bene.


La trilogia mi è piaciuta? Certo che sì. La consiglierei? Ovvio. Magari ai lettori adolescenti, che vorrebbero una protagonista in cui rispecchiarsi.
Un punto a favore, sicuramente, è il prezzo di ogni singolo libro: a portata di tutti, anche dei lettori più giovani che non se la sentono di chiedere troppi soldi ai propri genitori.

Se cercate un libro che vi regali grandi emozioni, questo probabilmente è quello che fa per voi!

⭐⭐⭐⭐/5