venerdì 18 settembre 2020

Una Mummia in libertà (recensione)

Buonsalve a tutti, ragazzuoli. Oggi, in occasione di un review party, recensirò un altro libro di Segreti in Giallo Edizioni: Una Mummia in libertà di Francesca Raggiu Traversi.

Sarà una recensione relativamente breve, senza introduzione o giri di parole, perché questa volta non voglio spoilerare assolutamente niente.

Data di pubblicazione: 8 settembre 2020

Pagine: 78

Editore: Pubme

Collana: Segreti in Giallo Edizioni

Prezzo: 15,00 (cartaceo) e 1,99 (ebook)

Trama: Al paese di Castel Gambarotta arriva il famoso archeologo Malaugurio, per allestire una mostra sull'antico Egitto. Emma e Mattia, amici per la pelle, si recano a visitarla con la scuola Ma un terribile evento li attende: il sarcofago del "Faraone senza nome" si apre dopo 4000 anni.
C'è una mummia furiosa in libertà!
Come fare per fermarla?
Guidati da Septimus, il vecchio custode del cimitero, Emma e Mattia si mettono all'opera prima che sia troppo tardi...


Fino ad ora non credo di aver trovato un libro per bambini che mi abbia convinto del tutto. Questo scala decisamente le classifiche e si piazza al primo posto. Posso dire finalmente "lo consiglierò ai figli delle mie amiche o a mia sorella" ed essere certa che lo ameranno come l'ho amato io.
Non ho niente da togliere o modificare stavolta perché per me questo libricino è perfetto così.

Mi ha tenuto compagnia in una serata in cui non riuscivo a prendere sonno e mi sono anche divertita. Saranno i nomi particolari o il comportamento bizzarro della mummia, ma mi ha strappato davvero un sorriso. Da tanto tempo non leggevo qualcosa di fresco, piacevole, che mi aiutasse a staccare un po' da tutto il resto. Soprattutto per questo motivo direi che anche agli adulti potrebbero essere interessati a "Una Mummia in libertà". Sono sicura che non vi pentireste dell'acquisto in alcun modo perché se lo stile dell'autrice non è di vostro gradimento, ci sono sempre i fantastici disegni di Francesca Gallina. Io li ho trovati semplicemente stupendi!


Per oggi è tutto, signori. È una recensione relativamente breve, ma vi prometto che la prossima sarà più articolata. Mi scuso già in anticipo se per caso avete trovato errori. Il fatto è che fino a novembre dovrò scrivere dal telefono le recensione e gli errori (soprattutto del correttore) scappano più spesso. Non vedo l'ora do riavere il computer!

sabato 12 settembre 2020

Fear (recensione)

Ce la possiamo fare? Ce la posso fare? 
Puoi, Paulie?
Daje che forse questa volta riesco a riprendere le mie solite recensioni mezze oggettive, due terzi soggettive e un terzo filosofiche. Amo analizzare i libri che leggo e valutarne soprattutto lo stile e l'ambientazione, anche se non sono un editor né un editore né un critico letterario. O forse lo sono ma mi mancano sia l'esperienza che il titolo di studio giusto.

Cosa si cerca di solito in una buona storia? Una scappatoia. O delle emozioni. O entrambe. In una realtà in bianco e nero, le emozioni sono l'unico spiraglio di colore e i libri, come tutte le altre passioni, colorano la nostra realtà. O forse tutto è già fin troppo colorato, ma privo di valore. O forse la realtà è colorata e i libri assorbono il colore come solo i filtri di una stampante sanno fare. O forse io faccio troppe riflessioni e dovrei pensare a qualcosa di meglio. 

Con "Fear" non sono andata alla ricerca di niente, a dire il vero. Per mesi l'ebook è rimasto a prendere polvere sul mio Kindle e mai una volta mi è capitato di degnarlo di uno sguardo. L'inizio della mia lettura è stato puramente casuale: un giorno ho aperto l'app e ho sentito quel bisogno impellente di sapere di cosa parlasse. A oggi, mi vergogno soltanto un pochino del fatto che ero convinta si trattasse di una storia d'amore in tutto e per tutto.

Prima di iniziare la recensione, mi vorrei soffermare su un piccolo dettaglio che ha attirato particolarmente la mia attenzione.

Su Tumbrl o in qualsiasi romance è comune trovare una celebre frase che detesto: "capirai l'importanza di una persona solo dopo averla persa" o una cosa simile. Diciamo che ho finalmente capito il suo significato. Personalmente non ho mai provato una cosa del genere, forse per fortuna o magari per sfortuna. Lizzy però mi ci ha fatto ragionare su. In una situazione normale probabilmente lei non avrebbe mai rimpianto la convivenza con i genitori, ma quel che è successo le ha fatto capire cosa fosse veramente importante e cosa no. Lei probabilmente non avrebbe mai dimostrato l'amore nei confronti del piccolo Liam se non fosse arrivata un'orda di alieni pronti a conquistare il pianeta. Ci è voluto proprio questo per farla uscire dal suo guscio di popolarità e farla scendere nel pianeta dei comuni mortali. 
Ora, il dubbio che mi sorge spontaneo è  "serve necessariamente un evento traumatico affinché ci si dia una svegliata?" Serve davvero soffrire per sviluppare una consapevolezza di qualsiasi tipo? Voi che ne dite?


Data di pubblicazione: 26 dicembre 2017

Pagine: 331

Editore: indipendent publishing

Prezzo: 9,99 (cartaceo) e 0,00 (kindle unlimited)

Disponibilità: Amazon e Amazon Kingle Unlimited

Trama: Se l'inaspettato stravolgesse d'un tratto la tua esistenza, a cosa saresti disposto per sopravvivere? A quali valori ti aggrapperesti e quali altri perderebbero invece d'importanza? Liz non si è mai posta domande del genere, perché dovrebbe? La sua vita è all'apparenza perfetta: ha una famiglia che la ama, buoni risultati a scuola ed è la più popolare del suo anno. Ma se accadesse l'impensabile? In un giorno come tanti altri, dal cielo arrivano gli "Esterni" e le loro intenzioni non sono affatto pacifiche. Persi i genitori, Liz dovrà fare una scelta: arrendersi agli invasori o lottare con tutte le sue forze nel tentativo di salvare il fratellino? Rassegnarsi vorrebbe dire diventare burattini nelle mani degli Esterni, mentre opporsi significherebbe combattere, resistere. Quale alternativa fa per Liz? Quella che potrà donare ancora un briciolo di speranza in quel che resta dell'umanità? E, in tutto questo, fidarsi del misterioso Finn potrebbe essere la decisione giusta?


Ci sono tantissime cose positive da dire di questo libro e nessuna negativa. Io partirei col dire che è raro trovare un libro che mi coinvolga a tal punto da farmelo finire nel giro di due giorni. Molto raro perché non mi smuovo così facilmente come magari si può credere. Quello che ha scritto Eliana Fasani mi è arrivato dritto al cuore, abbattendo tutte le barriere possibili e immaginabili che mi trattengono dal provare emozioni. Niente ha impedito alla disperazione e alla speranza di Liz di raggiungermi. Per questo motivo sono qui per parlarne, dato che non ho letto il libro per una collaborazione con l'autrice.

Tanti pregi. E quali sono? 
Una cosa in particolare ha attirato la mia attenzione e mi ha spinto a non fermarmi mai: la caratterizzazione dei personaggi. Sono così realistici che avrei potuto tranquillamente incontrarli per strada e scambiare quattro parole. (non sarei stata altrettanto contenta di incontrare un ibrido però😆)
Persone vere con emozioni vere e azioni totalmente comprensibili. Quante volte vi è capitato di leggere un romanzo e dire "sì, lo avrei fatto anche io senza pensarci due volte"? 
Liz, la protagonista, tira fuori l'empatia la nostra empatia e ci spinge a comprendere la sua sofferenza. Ma anche la sua gioia. Tutte le volte che succedeva qualcosa di bello a lei e al piccolo Liam, io ero al settimo cielo. Tuttavia, se l'autrice fa toccare il cielo con un dito, mi ha dato anche parecchie batoste per le quali probabilmente non la perdonerò mai. (per esempio Bonny, per quello non c'è perdono)
Per l'intera durata della lettura, si rimane con il fiato sospeso perché in qualunque momento potrebbe succede qualunque cosa: la fine del mondo, un attacco alieno che disintegra una città, un attacco da parte di un ibrido, un attacco di un umano armato o una rapina. Bisogna aspettarsi veramente di TUTTO. E forse per questo su internet si dice che le persone che leggono i distopici sono più preparati a un'invasione aliena. Voi che dite, riuscireste a sopravvivere nell'America di Eliana Fasani? Io molto probabilmente no. No, perché ho il terrore degli insetti e di sicuro un mondo in decomposizione ne sarebbe pieno.
Un altro aspetto che ho amato è il passato dei personaggi, in particolare il cambiamento di Liz. Non voglio farvi spoiler nemmeno in questa recensione, ma sappiate che essere nella testa di un personaggio così per me è stato illuminante. Da adesso penso che darò una possibilità alle storie adolescenziali con quelli che io ho sempre definito cliché. Eliana ha fatto anche questo: prendere un potenziale cliché e svilupparlo in qualcosa di meglio. Gli ha dato il suo tocco magico e l'ha trasformato a suo piacimento. 
Ora, mi piacerebbe tantissimo leggere una sorta di prequel in cui viene illustrata la vita di Liz prima dell'arrivo degli alieni e scoprire ancora altro su di lei.

Beh, anche per oggi ho esaurito le mie parole, ragazzuoli. 
Alla prossima recensione!


Contatti:

Instagram: Contact.saga
Amazon: Fear

Goodreads: Anna
Pagina Facebook: Holfat01
Instagram: Holfast_