lunedì 28 marzo 2022

Blog tour: Dark Accademy

 


Ciao a tutti, cari lettori! Oggi c'è la terza tazza del blog tour per il libro di Sabrina Guaragno: Dark Accademy.

Vi lascio subito alle sue parole!

Il mondo dei Tenebris


1798 – Fogley Town

Il romanzo Dark Academy è ambientato in Inghilterra nel 1798, poco prima dell’inizio del periodo Vittoriano. 
Fogley Town è una cittadina fittizia a poche miglia da Londra, dove vivono poche migliaia di anime, e che presenta un’altura su cui svetta un castello in stile gotico che appare come abbandonato e perennemente avvolto in una spessa coltre di nebbia.
È lì che una piccola comunità di Tenebris vive, nascondendosi nell’oscurità.
 Si tratta di numerosi Maestri, Tenebris adulti, e i loro studenti: giovani Tenebris che vengono raccolti e portati lì per crescere e per imparare come vivere e sopravvivere tra gli umani.


Ma… cosa sono i Tenebris?

Un Tenebris è una creatura della notte per eccellenza. Non si sa bene chi sia destinato a diventare tale, non si sa se sia una malattia, e in tal caso come si trasmetta, anche se non c’è alcuna prova che possa essere contagiosa. Semplicemente, alcuni bambini a un certo punto possono mostrare aggressività… e arrivare a uccidere tutta la loro famiglia, come animali assetati di sangue. 
È a quel punto che i Maestri li portano via, all’Accademia, per cercare di salvarli e di nasconderli al resto della società.
Un Tenebris si nutre di dolore. Questo vuol dire molte cose, perché il dolore ha innumerevoli forme: si nutrono della sofferenza, del pianto, della morte, della violenza. 
Il modo più classico di nutrirsi per loro è quello di ferire qualcuno, toccarne il sangue, talvolta cibarsene, anche se non è strettamente necessario, fino ad arrivare all’omicidio, ma ci sono tante sfumature che possono essere considerate.
Un Tenebris mangia, dorme, come un umano. Ma non può sopravvivere a lungo se non si ciba di dolore. 
Talvolta i Tenebris possono sviluppare una Forza Dominatrice: una capacità innata che li porta a fare cose straordinarie, inimmaginabili per un umano.
I Tenebris non possono concepire figli, quindi la propria maledizione non è trasmissibile in linea di sangue.
La società Tenebris si nasconde, e non sempre adotta gli usi e costumi degli umani, tra cui, però, talvolta si confondono e di cui prendono le redini, manipolando la loro politica spesso e volentieri. Nonostante ciò, sono molto diversi dagli umani sotto molti punti di vista, non condividono molti dei loro stereotipi, sono più disinibiti e per nulla legati ai vincoli come il matrimonio, il buon costume e la religione… 

lunedì 7 marzo 2022

Anatomia di un mostro

 Buongiorno, cari lettori! Oggi vi propongo un thriller, a differenza del libro della scorsa recensione che era un romance.




Titolo: Anatomia di un mostro

Autore: Brunei Schisa

Editore: Harper Collins

Data di pubblicazione: 20 gennaio 2022

Lunghezza: 288 pagine 

Prezzo: 18,00 (cartaceo) e 9,99 (kindle)

Trama: Una domenica di dicembre il commissario capo Domenico Franchini della questura di Varese riceve una telefonata. È un caso di omicidio. Riccardo dell’Orso è stato ucciso con un cerimoniale orribile. Bastano poche indagini per scoprire che la vittima era un uomo di leggendaria crudeltà mentale, avido e disonesto, con poche qualità e molti difetti. Non è dunque difficile immaginare che molti avrebbero potuto avere un movente per ucciderlo. A partire dal figlio Raniero, che vive recluso in casa, passando le giornate nel web profondo. O dalla figliastra Nora, che lavora come psicologa penitenziaria nel carcere di Piacenza, fascinosa quarantenne apparentemente insospettabile. E se l’assassino si nascondesse nel sottobosco che in gran in segreto frequentava dell’Orso? Chi è il mostro torturatore?
Partendo, come nella migliore tradizione del genere, da un delitto senza autore ma con molti moventi possibili, Brunella Schisa scrive un romanzo indimenticabile, percorso da un crescendo costante di tensione ed emozione. Anatomia di un mostro è un thriller dell’anima, che tiene il lettore incollato alla pagina e indaga con assoluta intelligenza psicologica nelle pieghe oscure del cuore e della mente.


 "Anatomia di un mostro" è un libro che mi ha attirata sin da subito perché si distingue da tutti gli altri 𝘁𝗵𝗿𝗶𝗹𝗹𝗲𝗿 che ho letto per un motivo: ci spinge a porci tante domande su cosa sia giusto e su cosa non lo sia grazie a un ritmo incalzante.
Ci spinge ad avere una nostra opinione in merito a temi di attualità tramite una trama che tutta è fuorché scontata. 
Se avrò l'occasione di nominare questo libro durante la maturità che affronterò quest'anno, non esiterò a parlarle.

 Raniero dell'Orso è stato trovato morto nel suo bagno. Il problema? Ci sono evidenti segni di 𝘁𝗼𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 da cui si può capire che l'uomo ha sofferto tanto. L'assassino è sicuramente un mostro, tuttavia Raniero aveva allontanato tutti i suoi affetti, trattava la gente come se fosse spazzatura e, come se non bastasse, era pure ossessionato dalla 𝗽𝗲𝗱𝗼𝗽𝗼𝗿𝗻𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮. 

 Mi sono chiesta il motivo per cui Mimmo, il commissario, è stato così motivato a trovare l'assassino e assicurarlo alla giustizia. Sono giunta alla conclusione che non l'ha fatto tanto per rendere giustizia a un uomo a cui nessuno voleva bene, quanto per evitare che quel mostro potesse uccidere tante altre persone con una morale migliore.



 Non vi nascondo che questo libro è un attimino cupo e tratta di temi molto delicati. Non ci sono scene particolarmente splatter, però si parla della morte di un genitore e della 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 che prova un figlio. Si parla di abbandono, di solitudine, di relazioni amorose che non funzionano più e cosa più importante, si parla di attrazione verso ciò che è tossico. 

 Nora è la figlia della seconda moglie di Raniero. Lei ha una piccola infatuazione per l'assassino, senza sapere però che ha commesso un omicidio. Ne è attratta perché lui è un bel uomo ed è un abile manipolatore. Nora, però, ha riconosciuto il rapporto malato che sarebbe sfociato e ha cercato di allontanarsi il più possibile da quella strada. È una cosa che ho apprezzato moltissimo perché, per una volta, c'è una protagonista che rifiuta di andare incontro a una persona estremamente tossica. 

 Ci sono tre punti di forza principali che mi hanno fatto piacere questo libro: 
1) 𝗟𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗴𝗴𝗶 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗲. L'autrice ci permette di entrare nella testa dei personaggi per scoprirne i traumi e le insicurezze un poco alla volta, senza però appesantire la narrazione. C'è da dire che Nora è anche una psicologa, quindi non mi sarei aspettata qualcosa di diverso; 
2) Nonostante la storia sia ricca di sofferenza, lo stile dell'autrice rende la 𝗻𝗮𝗿𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗹𝘂𝗶𝗱𝗮 e piacevole. Ho finito la lettura in poco tempo proprio per questo motivo;
 3) La vita dei personaggi è 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮. I problemi di Mimmo e Nora sono quelli che affliggono tutti noi. E cosa ancor più importante, viene anche proposta una soluzione perché a tutto c'è rimedio. 

⭐⭐⭐⭐⭐/5