Non ho idea di come iniziare questa recensione, perciò passiamo subito al dunque. Non mi entusiasmava l'idea di leggere un libro di Felicia Kingsley, ma l'ho comprato lo stesso per capire cosa ci trovassero gli altri lettori in lei e in quello che scrive. Ora che l'ho capito, vi dico che ho intenzione di avere tutti i suoi libri nella mia libreria. "Una Cenerentola a Manhattan" è stato un qualcosa di fantastico e non vedo l'ora di passare a leggere il mio nuovo acquisto: "La verità è che non ti odio abbastanza".
Per chi non lo sapesse: sì, recensisco anche libri al di fuori delle collaborazioni. Il primo libro è stato Coming Back e uno dei prossimi sarà Fear. Inoltre ho circa centocinquanta ebook su Kindle. Non riuscirò mai a leggerli tutti, ma potrei scrivere due parole qui sul blog a riguardo.
Pagine: 305
Editore: New Compton Edizioni
Prezzo: 4,65 (rigida), 3,70 (flessibile) e 2,99 (ebook)
Disponibilità: in tutte le librerie
Trama: "Un paio di scarpe possono cambiarti la vita" è una frase che non ha mai convinto Riley, e i colpi di fulmine per lei sono sempre stati e rimangono un fenomeno atmosferico. Orfana da quando aveva dieci anni, a ventisette ha tutt'altro a cui pensare: una matrigna succhia-soldi che le inventa tutte per ostacolarla, due sorellastre aspiranti web star, sempre impegnate a tiranneggiarla; tre lavori che deve fare per riuscire a vivere nella Grande Mela; e, per non farsi mancare nulla, il romanzo a cui sta lavorando da due anni e che sogna di poter pubblicare. Ma a New York le occasioni sono dietro l'angolo e un galà in maschera a Central Park potrebbe rappresentare il trampolino perfetto per realizzare il suo sogno. Quello che Riley non ha considerato è che a una festa del genere si possono fare anche incontri inaspettati... E proprio per colpa di uno speciale paio di scarpe si ritrova, proprio lei, da un giorno all'altro, a diventare la protagonista della favola più romantica di sempre nella città dove tutto può succedere.
Biografia: Felicia Kingsley è nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Matrimonio di convenienza, il suo primo romanzo inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo in libreria con Newton Compton ed è diventato il secondo ebook più letto del 2017. Stronze si nasce è stato nella classifica dei bestseller per settimane. La Newton Compton ha pubblicato anche Due cuori in affitto.
Avete presente quando non ce la fate più e avete bisogno di liberare la mente? Ecco, io mi sono trovata esattamente in un momento del genere. Aggiungiamoci un po' di sconforto e un pizzico di tristezza improvvisa e abbiamo completato il mood perfetto per una giornata di m*rda. I libri pieni di tragedie che riempiono la mia libreria non sono molto utili in una situazione del genere, ma per fortuna ho trovato abbandonato in un angolino "Una Cenerentola a Manhattan". Confesso che all'inizio non mi andava di leggere una commedia romantica perché ero convinta che fosse piena di cliché e simile alle storielle da quattro soldi che si trovano su Wattpad. Leggere questo romanzo è stata l'idea migliore che mi sia venuta in mente. Pensate che alla fine della lettura ho iniziato a saltare da una parte all'altra della casa in preda a una nuova energia. Sono uscita fuori di casa e il mondo è tornato a sorridermi di nuovo. Ero così contenta che sentivo di poter spaccare tutto e di poter superare qualsiasi difficoltà.
Ah! Per "il mondo è tornato a sorridermi di nuovo" intendo questo:
Oggi i nostri protagonisti sono Riley Moore e Jesse Crawford: la nostra Cenerentola e il principe azzurro che la salva dalla matrigna cattiva. Sì, l'autrice riprende la famosissima fiaba e, in chiave romanzata, la adatta al XXI secolo. Geniale, no? Mi ha fatto morire dal ridere e ancora non mi so spiegare il perché.
Da una parte abbiamo una Riley sfruttata al massimo da una Mathilda che butterei giù da un dirupo se esistesse e dall'altra parte abbiamo lo scapolo d'oro dell'anno. Casualmente si ritrovano a un gala in cui quest'ultimo dà il meglio di sé per conquistare la sua principessa, ma lui non sa che finisce solo per rendere la scena abbastanza trash.
La storyline credo che la conosciate tutti perché è quasi identica a Cenerentola, ma se fossi in voi non sottovaluterei il libro solo per questo. Io, che sono abbastanza cinica e severa, gli ho dato una possibilità, potreste farlo anche voi.
A grandi linee ho letto le recensioni su Amazon in cui si afferma che "Una Cenerentola a Manhattan" è un romanzo scopiazzato dal film del 1950, che sembra un porno da quattro soldi e che tenta di imitare chissà quali titoli importanti. Beh, ragazzuoli, quel che vi dico io è che non a tutti può piacere (scontato, lo so). Non a tutti piace, per una volta, chiudere gli occhi e vivere un sogno attraverso dei personaggi come Riley.
Una trama del genere è facilmente contestabile, ma quel che penso io è che, in questo caso, bisognerebbe smettere di fare paragoni per cercare di capire che cosa l'autrice vuole comunicare. Non è un thriller psicologico e nemmeno una storia d'amore alla "After" di Anna Todd.
Non è realistica, e va bene, ma i sentimenti che si provano durante la lettura lo sono. Si tratta di avere un po' di empatia nei confronti dei protagonisti. Noi ridiamo, scherziamo e piangiamo con Riley e la capiamo. Chi parte con una buona base di scetticismo, si ritroverà ad additare la ragazza come una rimbambita. Ed effettivamente lo sarebbe se non ci fosse il dettaglio che fa rimanere la protagonista a Stylosophy nonostante tutto.
Ed ecco le paroline chiave: nonostante tutto. Abbiamo una Riley che rinuncia alla rivista di sua madre per pagarsi l'università, che rinuncia a uno stipendio per rimanere a lavorare lì e abbiamo un Jesse che non rinuncia alla sua principessa anche se gli ha nascosto una verità importante. Un "nonostante tutto" è sempre dietro l'angolo perché i protagonisti non rinunciano ai loro sentimenti, ma li assecondano. Per questo, probabilmente, Riley si lascia maltrattare da Mathilda. È attaccata al ricordo di una madre defunta e non riesce a lasciar andare l'unica cosa che la fa sentire vicina alla genitrice. E la capisco anche se io non mi sarei mai lasciata trattare male da nessuno, nemmeno dalla mia matrigna.
Al mondo ci sono tante persone con tanti caratteri diversi, perciò non possiamo permetterci di giudicare il modo in cui qualcuno reagisce senza prima aver indossato i suoi panni.
Che poi se il libro sia un mezzo porno o meno non lo metto in dubbio: il secondo incontro tra Riley e Jesse ha avuto esattamente quel genere di trama. L'uomo è parso peggio di un cane infoiato solo perché era convinto che Riley fosse lesbica. Quando ha scoperto la verità, è andato a cercarla urlando "mi devi un pompino". Ecco, solo per questo posso dire di essere in parte d'accordo con le critiche sulle scene di sesso. Le altre sono easy, perciò non capisco tutto questo astio contro una o due scopate.
Per un momento "Una Cenerentola a Manhattan" fa venir voglia a tutte le donne di vivere una favola del genere. Fa sognare e per un paio di giorni la realtà diventa più leggera e, a volte, è proprio quello che serve per non finire in un ospedale psichiatrico dopo una giornata intera passata tra lavoro, studio o bambini.
Tra l'altro, se devo essere sincera - e lo sono sempre sul blog - per lungo tempo ho provato astio verso la Newton Compton Editori perché reputavo i loro libri delle grandissime sciocchezze piene di cliché e roba trash. Diciamo che Felicia Kingsley mi ha fatto rivalutare la situazione e sono passata dal evitare come la pesta i libri della Newton al cercarli disperatamente per collezionarli tutti.
Voi, invece, cosa ne pensata di questa CE? Quanti dei loro romanzi avete nella libreria?
Contatti:
per collaborazione e info: alba88620@gmail.com
Instagram: Holfast_
Autrice Ig: felicia_kingsley
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