martedì 30 giugno 2020

Némeria: la Seconda Rivolta degli Orchi (recensione)

Io e tempi brevi non andiamo molto d'accordo, è risaputo, ma finalmente sono arrivata anche con questa recensione! Mi gira in testa da un po' di tempo un'idea e ora penso che sia abbastanza buona da metterla in pratica. Vorrei dare la precedenza a tutti i libri cartacei che mi verranno inviati e di recensirli per primi rispetto agli ebook. Oltre al fatto che leggo in fretta i cartacei, penso sia giusto così. Non so se comprendete. So anche che diversi autori e CE aspettano da mesi una mia recensione e ne sono dispiaciuta, ma penso che chi invia i cartacei debba avere qualche vantaggio in più.

Detto ciò, sappiate che sono alla disperata ricerca di libri di fantascienza e gay romance in questo periodo perché potrei trarne diversi spunti per i miei soliti discorsi.

Quello che vi propongo oggi è "Neméria - La Seconda Rivolta degli orchi". Presumo sia un libro per ragazzi e può piacere sia ai più piccini che agli adulti. 
Vorrei collegare questo libro alla violenza e ricavare una cosa su cui riflettere. Perché sì, nel mondo di Neméria c'è la violenza in tutte le pagine.
Noi parliamo di violenza come una cosa negativa. Vediamo la guerra, per esempio, e diamo la colpa alla violenza insita nell'uomo da quando ne ha memoria. Ed è vero, è lì, è sempre stata presente in qualunque individuo. La verità, la mia verità, è che noi scegliamo se farne buon uso o meno e molto spesso si tende ad abusarne malissimo. 
Il mio professore di religione mi aveva detto che è la cosa più forte che esista, che se usata a fin di bene può fare grandi cose. Mi ha fatto riflettere un sacco e, effettivamente, una delle definizioni di violenza è "forza impetuosa e incontrollata". Pensate all'amore: quello non è forse violento? Ha esattamente una forza incontrollabile che spinge due persone a vincere su ogni difficoltà, indipendentemente da quanto sembri impossibile farcela. Ma anche la paura spinge a reagire con violenza, sopratutto la paura. Pensate a qualcuno che vuole superare la sua paura per gli insetti. Sarebbe una persona incredibilmente forte e violenta per andare contro a una cosa che non si può controllare. Non vi pare? 
Non deve essere per forza una brutta cosa. È dannosa nel momento in cui si mescola con l'odio e la rabbia e lì diventa persino pericolosa. C'è violenza in ogni cosa secondo me, persino nella voglia di giungere a un determinato obbiettivo. Un esempio? Voglio con tutte le mie forze studiare editoria e ho intenzione di fare qualunque cosa pur di riuscire ad arrivare a quell'università. Il desiderio è una cosa violenta, forte e incontrollabile. Infatti, la delusione fa capolino dietro la porta del nostro cuore qualora non riusciamo a realizzare il nostro sogno. E cosa si prova? Tristezza? Rabbia verso se stessi? Questo, tuttavia, dona una nuova forza a chiunque. C'è che si arrende di fronte al primo fallimento e chi persevera fino a quando non ottiene un buon risultato. È una forza incredibile, voi che dite? 
Da Neméria ho tratto una riflessione e mi piacerebbe molto avere un confronto con voi lettori.

Ma bando alle ciance e passiamo alla parte più interessante: la recensione vera e propria.


Data di pubblicazione: 4 settembre 2018

Pagine: 114

Editore: Europa Edizioni

Prezzo: 12,90 (cartaceo) e 6,64 (digitale)

Disponibilità: Amazon, Amazon Kindle, IBS.it, Libreriauniversitaria.it e Kobo.

Trama: Cinque razze popolano l'antico e affascinante mondo di Neméria: maghi, streghe, nani, elfi e orchi. Questi ultimi sono gli unici a non possedere alcun potere magico. Per questo motivo, il generale orco Krusher è deciso più che mai ad entrare in possesso della magia. Un potente oggetto, chiamato Token, potrebbe fare la differenza e portare gli orchi a prevalere sulle altre razze. Gli unici che possono opporsi a questo temibile nemico sono cinque giovani avventurieri: il mago Luis, la strega Anasawi, gli elfi Mairy e Kiran e il nano Gelawgi. L'esito di questo inevitabile scontro sarà nelle loro mani ed essi avranno bisogno di tutto il coraggio necessario per sconfiggere Krusher. Riusciranno a rimanere sempre fedeli ai propri princìpi? Un piccolo grande romanzo high fantasy che vi terrà incollati alle pagine, dalla prima all'ultima, con un finale improvviso e inaspettato che vi lascerà in trepidante attesa del capitolo successivo.


Innanzitutto ci tengo a ringraziare l'autrice per essersi fidata di me scegliendo di inviarmi sia la copia digitale che quella cartacea del suo libro. Occuperà sempre un posto nel mio cuore non solo per il fatto che questo è stato il primo cartaceo ad arrivarmi a casa, ma anche perché è molto tenero. Non so spiegare esattamente quello che ho in testa, quello che ho provato durante la lettura. È come se l'innocenza del libro mi avesse avvolta come un mantello e mi avesse inglobato in un mondo totalmente diverso dal nostro. Mi sono sentita protetta (?), circondata di calore che nemmeno un abbraccio può  trasmettere. Qualcosa di incredibile, insomma. Mia sorella Alyssa, di dieci anni, invece, all'inizio ha provato tristezza, poi divertimento e infine confusione per via del finale.
E sì, in questa recensione ci sarà anche il suo parere perché io avevo bisogno del punto di vista di una bambina e lei è stata più che felice di leggere e recensire questo libro.
Io dico che non è tristezza, bensì solitudine. Il protagonista, Luis, torna a casa sua accompagnato dal vecchio cane Tibs e il cambiamento improvviso lo fa sentire solo, suppongo. Non ci sono più i suoi amici o il suo maestro. Ha cambiato completamente vita ed è normale che si senta così. 

Prima di parlare dei personaggi, però, vorrei dirvi che se state cercando trame complesse come il Trono di Spade, The Witcher o Eragon avete sbagliato libro e anche recensione. Qui mancano le caratteristiche del classico fantasy medievale, ma penso sia dovuto al fatto che è un libro per ragazzi e non ha niente a che vedere con guerre sanguinose e intrighi a corte.
È proprio semplice perché non ci sono significati nascosti da scoprire: quello che leggerete non è libero a interpretazioni. E se vedete un mare di lava che circonda i continenti senza bruciarli o ricoprirli, sappiate che Neméria è magica e vi basti come spiegazione. L'ambientazione è prettamente scenografica e l'intero pianeta potrebbe essere immobile se non fosse per le creature che si muovono o tentano di salvare Neméria da una guerra contro gli Orchi. Ci sono stagioni? La flora e la fauna esistono? Mi collego al libro "Incantia" di Michele Bellone per affermare che "bisogna sfruttare la scienza per mostrare ai lettori i mondi non come scenari statici, bensì come scenari complessi, in continua evoluzione, caratterizzati da conflitti e dinamiche identiche a quelle della nostra realtà. Mondi vivi, verosimili, nei quali è facile immergersi e perdersi." Ecco, questa frase non rispecchia il libro che sto recensendo perché quel "narrativa per ragazzi" cambia tutto. Capite cosa voglio dire? Sono rimasta giusto un pochino delusa per non essermi immersa in un mondo vivo, bensì fermo mentre i personaggi si muovono all'interno. 
Non voglio spingervi a non comprare più "Neméria - La Seconda Rivolta degli Orchi", sto cercando di dirvi che un libro come questo vi può aiutare a superare i momenti difficili perché ogni pagina trasmette un messaggio positivo. Non importa se siate affranti o felici, vi farà stare decisamente meglio grazie al messaggio positivo che ogni pagina lancia al lettore. Se siete stufi di una lettura pesante, questo libro vi donerà una nuova energia proprio perché non c'è niente da decifrare, niente di complesso che destabilizzerà la vostra sanità mentale. È una lettura piacevole. Voi avete un fantasy del genere nella vostra libreria? Nel caso la risposta fosse no, io vi consiglio vivamente di recuperare. 
E parlando di messaggi positivi, Neméria ne ha da vendere. Abbiamo un Luis che sin dalle prime pagine ci fa capire che tutti sono esseri viventi e quindi nessuno di loro merita la morte o un destino crudele. Anzi, quando Mairy distrugge il suo Libro della Cattura, il mago si arrabbia nonostante l'entità intrappolatavi dentro fosse di natura malvagia. Lui difende chiunque, che si tratti di un demone o di un orco. Luis ci insegna che non si ripaga il nemico con la stessa moneta. Uccidere in nome della giustizia fa passare dalla parte del torto anche gli eroi. Infatti lui dice proprio così: "se combattiamo per il bene, non possiamo comportarci male. Se vogliamo essere gli eroi, non possiamo comportarci come i cattivi." Penso sia una lezione importante e anche una frase che direbbe il mio professore di religione qualora si trovasse al fianco di Luis. Qui entra in gioco il discorso sulla violenza che ho fatto prima: gli eroi di questa storia sanno amare e così riescono a proseguire il viaggio senza abbattersi. È così potente che nessuno potrebbe contrastare i cinque personaggi principali. Capite cosa intendo dire? In questo caso loro hanno sfruttato tutte le armi a loro disposizione per togliere il Token agli orchi, ma non si sono fermati lì. Luis ha avuto un'idea geniale che nessuno avrebbe mai messo in pratica, una cosa che gli ha fatto onore e che ai miei occhi lo ha elevato al di sopra di ogni cosa. È un esempio per tutti quanti.
 
Mia sorella è stata molto contraria a tutto ciò. Lei, se avesse potuto, non avrebbe aiutato né i due elfi né la strega e probabilmente sarebbe stata lei Krusher. E, a essere sinceri, anche a me affascina tantissimo il villain di questo libro. Lui non è il solito egoista assetato di potere, lui vuole solo che tutti gli orchi siano uguali alle altre razze. Dopotutto, se voi foste gli unici senza magia, non avreste paura di diventare schiavi di coloro che invece ce l'hanno? Sentirsi diversi per un fattore biologico che non si può scegliere è fonte di disagio. Krusher quindi non ha tutti i torti, però ha sbagliato il modo di agire. Ora vi pongo questa domanda: secondo voi le altre razze avrebbero donato la magia agli orchi se il loro capo glielo avesse chiesto gentilmente? Alyssa dice di sì, ma io non ne sono così sicura. Era necessario attirare l'attenzione di tutto il pianeta con atti abbastanza discutibili altrimenti nessuno si sarebbe accorto degli orchi.
Un altro personaggio che ho amato tanto è la strega Anasawi. Lei è solare e sempre allegra. Cerca di tirare su il morale a tutti e sembra disposta a tutto pur di aiutare i suoi amici. Luis all'inizio è infastidito dalla sua presenza, ma è impossibile non volerle bene. Brilla di luce propria, cosa che gli altri personaggi non sono in grado di fare. 
"Ma è fantastico! Scusa, non guardarmi così! Non intendevo che è fantastico che quel bruto di Krusher abbia rubato il Token. Penso sia incredibile che noi due stiamo viaggiando per compiere la stessa missione!
È simpatica, anche se mia sorella la reputa solo fastidiosa e rompi scatole. Quello che mi ha colpita è che non è il classico stereotipo di strega dai capelli rossi che sacrifica i neonati a qualche dio sconosciuto. È vera e sono felice di aver scoperto un personaggio del genere. 

L'ultima persona di cui vorrei parlare prima di fare troppi spoiler è Mairy, l'elfa. È sempre stata la guardia del re e questo mi ha fatto dire "girl power pure qui!" Di lei mi ha subito attirato la sua freddezza, la sua indifferenza. Un po' mi assomiglia ed è tutto l'opposto di Anasawi. Mi ha dato fastidio il finale però. Modificare delle cosucce per avere un lieto fine non mi è andato giù (chi vuole intendere, intenda). Penso che l'autrice doveva per forza accontentare qualcuno e lasciare qualun altro con l'amaro in bocca. E quindi mi dico: perché non fare un'eccezione anche per Luis? 

In sostanza il libro è parecchio bello, ma ha anche i suoi contro come ogni libro fantasy che ho letto. Sta un po' al lettore sorvolare sui dettagli assenti e guardare solamente quello che l'autrice vuol comunicare. Io sono stata abbastanza combattuta perché ho occhio per certe cose e difficilmente lascio passare.
 C'è anche da dire che apprezzo i nomi italianizzati degli oggetti e il modo in cui sono nate le razze di Neméria. Questi sono dettagli che mi sono piaciuti particolarmente. Eppure si è sorvolato sul furto del Token e la battaglia è finita prima di subito. Krusher e il suo esercito si spostano così velocemente che Flash in confronto non gli fa un baffo. Magicamente lui in due secondi ha già conquistato mezza Neméria  mentre i nostri cinque amichetti ci impiegano settimane ad arrivare sull'Isola dei Guerrieri, per dire. Mia sorella bene o male è d'accordo con me, ma ha usato termini meno gentili per esprimere il suo parere. La cosa che mi ha detto appena è finito il libro è stata "così subito?"


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venerdì 19 giugno 2020

Nessuno può amarmi (recensione wattpadiana)

Il giveaway mi ha portato esattamente quello che cercavo: storie d'amore. Nel momento in cui mi stanco di leggere i fantasy, devo passare a qualcosa di più leggero, come i problemi inesistenti dei teenager o spacci di droga e gare clandestine. Sì, perché ormai tutto gira intorno alla droga, no? Se non c'è il bed boi di turno, allora entrano in gioco i mafiosi o, peggio ancora, le gang di ragazzini che se la tirano come se non ci fosse un domani. Insomma, qualcosa di problematico deve essere presente per mettere in difficoltà un giovane amore che probabilmente non esisterà più dopo un paio di mesi. E lo so perché anche io sono stata un'adolescente che credeva a cose strane e senza senso. Per fortuna, però, ho aperto gli occhi. Maya Kumar quando ha intenzione di farlo? 

Ebbene, ragazzuoli , ci troviamo di fronte a "Nessuno può amarmi" di Shakana97


Quarta di copertina: Maya Kumar ha diciassette anni, delle origini straniere, un passato incancellabile alle spalle e due amiche che l'hanno sempre sostenuta. Nata e cresciuta nella città di Genova, Maya si è staccata dalla madre quando era ancora piccola e crescendo il suo carattere è diventato uno scudo apparentemente inscalfibile. Vittima improvvisamente di una strana aggressione in una notte qualsiasi, Maya verrà salvata da una persona che faceva parte del suo passato, Evan. Lui è un ragazzo freddo e misterioso che nasconde dei terribili segreti dietro due profondi occhi di ghiaccio. Anche se all'apparenza possono sembrare completamente diversi, in realtà entrambi hanno dei demoni del passato da cui cercano di scappare. E che si assomigliano. Entrambi hanno solo bisogno di essere amati.

Non so in quanti di voi mi conoscono come Persefone, la Dea che recensisce per i Pantheidi. Nel caso non lo sappiate, tendo a essere abbastanza severa e difficilmente faccio finire le storie nella lista di Zeus. Prima la dolce Kore chiudeva un occhio su tutto, ora la Regina degli Inferi è in grado di bocciare un autore per un singolo errore. 

Tutto questo per dire che proverò a essere gentile, ma la Dea che è in me potrebbe venir fuori in qualunque momento perché, sì, questa non sarà una recensione positiva. 


Partiamo dunque dalla quarta di copertina. In generale, posso dire che come presentazione di un possibile libro non va bene. Se lo avessi visto su uno scaffale di una libreria, non lo avrei acquistato per quelle quattro parole in croce spiaccicate sul retro della copertina. Non mi fa venire voglia nemmeno di sfogliare le prime pagine per vedere se qualcosa si accende nella mia testolina. Solo per questo sarebbe nella lista dei settordici mila libri da evitare come la peste. Ma l'editoria è ben differente dal mondo di Wattpad. In quel posto buio ridefinito dall'arancione, le storie scritte male e senza senso vengono accolte clamorosamente dal pubblico tredicenne che sogna di avere un daddy a casa propria. ecco, qui "Nessuno può amarmi" potrebbe far successo solo per una quarta di copertina che rivela poco e niente della trama.

I miei consigli? Io eviterei le descrizioni striminzite dei personaggi da usare come sinossi di una storia. C'è un sacco di tempo per caratterizzarli al meglio durante la trama. Shakana, immaginati un lettore alla ricerca di una buona storia da godersi insieme a una buona tazza di cioccolata calda. Ce l'hai in mente? Bene. Ora immagina a quanto lui freghi di scoprire che Evan ha profondi occhi di ghiaccio o che Maya ha due amiche che l'hanno sempre sostenuta. Non so se mi sono spiegata e se ho reso l'idea. Fatto sta che dalla quarta di copertina si capisce che Maya viene aggredita ed Evan la salva. E poi? Nella trama c'è altro, molto altro. Non si concentra tutto sull'aggressione di quella notte, ma pare proprio così. Dunque, invece di annotare anche quante volte i protagonisti vanno in bagno, potresti spendere qualche parola in più sulla trama. A essere sincera, però, io punterei sui sentimenti di entrambi. Sono del parere che questo attiri molto di più.

E, procedendo con ordine, passiamo ai "demoni del passato" che tormentano Evan e Maya. Mi è venuta in mente una scena del Trono di Spade. Ve la condivido, giusto per rendere l'idea. 


Ecco, a primo impatto ho detto anche io: "e gli hai visti questi demoni?".

A questo punto sarebbe stato decisamente meglio vedere qualche demone come Verrine che tormenta Maya. Probabilmente da questo si capisce  che "entrambi hanno solo bisogno di essere amati". Ma solo io penso che loro abbiano bisogno di una psichiatria in cui essere rinchiusi? Una buona terapia è quello che serve, altro che amore.

E come ultimo punto, ma non meno importante, abbiamo le ripetizioni. Attenzione a "passato" e al verbo crescere.

Finalmente tocca alla trama.
I cliché su Wattpad non sono una novità e ormai tutti i romance sono diventati dei cliché. Bisogna saperli prendere con le pinze e dargli una nuova forma. Ma in "Nessuno può amarmi" è successo questo? Diciamo che l'autrice ha fatto un passo avanti e due indietro. Ha iniziato bene, secondo i miei standard, e poi è sfociato tutto in qualcosa che ha attivato il mio sarcasmo. 
Su quella piattaforma è comune trovare storie d'amore tra due persone che erano amiche durante l'infanzia e che, diventando grandi, poi si innamorano. 
La stessa cosa succede anche a Maya e a Evan. La cosa che mi ha lasciata perplessa è che loro due si amano sin da subito senza nemmeno conoscersi. I loro sentimenti si reggono a stento in piedi su dei ricordi. Non conoscono niente l'uno dell'altra, però fanno mille casini perché il loro amore è complicato e difficile da assecondare. Ma io dico: che diavolo avete al posto del cervello? La segatura? 
Sarà che io sono mezza apatica, ma non riuscirei a parlare di amore in una situazione del genere. Per poterlo definire tale, c'è bisogno di tanto tempo e pazienza. Bisogna conoscersi, scoprirsi un po' alla volta e non andare a letto affermando che "si pratica del buon sesso". Voi direste di amare il primo sconosciuto che passa sotto casa vostra? Io no, ma tirate voi le somme.

Ecco, diciamo che le buone basi per una storia d'amore seria e scritta bene c'erano, ma più leggevo e più avevo per la testa solo commenti non adatti a minori di cent'anni.  

Il secondo cliché che ho trovato è quello del bulletto della scuola che tormenta la protagonista, ma poi si scopre che la ama. Non ho niente di cattivo da dire questa volta perché l'autrice ha saputo come sfruttare la faccenda a suo vantaggio. C'è una sorta di attacco terrorista al ristorante indiano del padre di Maya e quest'ultima viene salvata da Marco Rinaldi, o meglio conosciuto come il bulletto da strapazzo. Da qui i due ragazzi si conoscono meglio, si scambiano qualche bacio e infine diventano perfetti sconosciuti. Lui si meritava il ben servito molto prima, eh, ma mi accontento. La cosa ci sta fino a quando non si considera tutto il resto, ovvero Maya ed Evan che fanno casini inutili. Tifavo davvero per Marco dato che l'altra scelta era uno psicopatico.

Lasciando stare i cliché, posso dire che sono rimasta colpita all'inizio del libro perché mi aspettavo che Maya conoscesse l'amore della sua vita all'uscita organizzata dalla migliore amica Camilla. Il ragazzo, Paolo, però si rivela essere una persona orribile agli occhi della protagonista e l'appuntamento finisce con un cazzotto. È andato tutto bene e Maya stava iniziando a starmi simpatica, ma lo ripeto: l'autrice fa un passo avanti e due indietro.
La ragazza poco dopo trova un cane abbandonato e lo porta a casa con sé, ma la fidanzata di suo padre odia i cani. E io qui mi chiedo: perché Anna non può fare uno sforzo e tenere il cane? Perché a compiere sacrifici sono sempre gli altri? Mi sono anche risposta: perché altrimenti Evan non avrebbe mai incontrato Maya. Sì, lei dà il cane al protagonista maschile e lui addirittura la salva da un'aggressione. Non si conoscono nemmeno e già provano qualcosa. Non si conoscono nemmeno ed Evan la bacia. La cosa che mi ha tipo sconvolta è che Maya rifiuta Paolo e si lascia baciare da un altro sconosciuto. Uno le fa schifo, ma dell'altro si è già innamorata. Capite perché sto sclerando malissimo ora?
A questo punto, quell'asociale della protagonista invita il ragazzo a bere un caffè. Evan va' giù di complimenti e alla fine paga il conto quando Maya aveva detto "ti offro un caffè". Mi domando come mai questo tizio sia ancora vivo perché io lo avrei già impalato nello stile di Vlad Țepeş. 
Nonostante tutto, però, lei lo accusa di essere superficiale e freddo. Ma io dico: perché? Ha appena salvato un cane dalla strada e lei lo definisce freddo. Immaginatemi mentre urlo questo paragrafo e gesticolo come un'idiota perché è quello che sto facendo in questo momento. 


Se cercate coerenza in un romanzo, questo non è quello adatto a voi. 
Evan pensa di provare qualcosa per Maya, poi però esce con una tizia che assomiglia più a una modella che a un adolescente e se la limona davanti alla protagonista. Che problemi affliggono questo ragazzo? Che problemi hanno i ragazzi di tutti i romanzi? Ditemelo perché io non li capisco.
Ma non è solo lui, ci si mette anche Marco che infastidisce Maya solo perché è innamorato di lei. Ripeto: che problemi hanno i ragazzi? Queste cose succedono a dodici anni quando un bimbetto non sa come parlare alla bimbetta di turno. Quindi posso si può dire che i protagonisti hanno un comportamento da bambini? 
E a confermare i problemi mentali di entrambi i pretendenti della protagonista, è Arianna. Praticamente lei compare ogni volta che Evan ha voglia di scopare o di sfogarsi. Lei evidentemente lo ama e per questo è sempre disponibile, ma capite anche voi che questo non va bene. Anche Marco è un tipo da trattare male le ragazze, perciò mi chiedo come faccia Maya anche solo a rivolgere la parola a due idioti come loro. Non vale il discorso "tu sei diversa dalle altre", proprio no. Non hanno rispetto per le donne e io al posto della protagonista non lo avrei mai perdonato, non avrei mai accettato di essere la sola ad avere le giuste attenzioni. 
Una cosa che Maya non sa è che Evan, il suo amore proibito, ha dato della puttana a sua madre e ha pestato a sangue il suo nuovo fidanzato perché lei non avrebbe dovuto farsi una nuova vita dopo la morte di suo marito e padre di Evan. Tutto ciò non gli conferisce un'aria da duro, non lo rende più figo o più attraente bensì ai miei occhi è solo uno sfigato che merita il peggio dalla vita. Dopo venticinque capitoli lui non ha ancora avuto ciò che si merita, ma confido che il capo degli Skinhead gli restituisca tutto con gli interessi. Ai miei occhi è solo feccia della peggior specie e mi dispiace che Maya se ne sia innamorata. E ripeto: Evan non ha bisogno di amore, ma di uno psichiatra che lo aiuti.

Come se la trama non fosse già abbastanza piena di eventi discutibili e sesso messo lì a caso, ci si aggiungono delle fotocopie di un vecchio giornale. Lì c'è scritto che Maya è stata stuprata dal ex fidanzato di sua madre, il quale ha violentano anche altre bambine. Da qualche parte c'è anche la scritta "Maya non giocava con le bambole". Chi ha appeso quell'articolo sugli armadietti della scuola? Si prospetta un futuro in cui gli Skinhead prendono di mira Maya in quanto indiana. Quando le persone commettono qualcosa di sbagliato e ne sono consapevoli, si nascondo sempre. Si coprono il volto e non affrontano mai le conseguenze delle loro azioni, come dei codardi. Non hanno il coraggio di mostrare il loro nome e cognome e per questo non meritano le attenzioni che di solito tutti gli attribuiscono. Questo è il caso dell'attacco al Bollywood, il locale del padre di Maya, e anche quello del giornale. Ci sono un sacco di immigrati in tutta Italia e sicuramente in una scuola ci sarà più di uno "straniero", quindi perché prendere di mira proprio Maya? Ah, giusto: è la protagonista, ovvio che su di lei ricadano tutte le sfighe del mondo. 
Il suo "passato con demoni del passato che la tormentano" non è tanto sconvolgente quanto la reazione della protagonista. Lei affronta l'umiliazione per un qualcosa che io non comprendo con l'alcol e una scopata a sera. Che senso ha? Perché? 
Ogni notte va in un locale diverso e attira un ragazzo qualunque per farsi scopare. L'ultima volta un tizio le fa addirittura male e lei afferma che senza l'alcol non riuscirebbe ad affrontare l'amplesso. Incontra anche un suo ex fidanzato e lui dice che facevano del buon sesso, ma lei era sempre ubriaca e non gli andava bene. Maya affronta la realtà dei fatti una volta per tutte e finisce in mezzo alla strada. Per fortuna arriva Evan, il suo salvatore, che casualmente è nei paraggi e la porta a casa. Lui la fa dormire nel suo appartamento, abbracciati nello stesso letto. COME? PERCHÉ? QUANDO? 
Maya è ancora traumatizzata perché è stata stuprata da bambina, non riesce ad avere una vita sociale normale per questo trauma e poi dorme con Evan? Non ce la posso fare, ragazzuoli. Non so se ridere o piangere, anche se probabilmente è meglio ridere della protagonista. 
E mi permetto eccome perché è capitata una cosa simile anche a me e di certo io non ho perso tempo con gente tanto problematica come Marco ed Evan. 
Maya considera un'umiliazione il fatto che tutti ora sanno di quello che ha dovuto subire, ma penso che stia sbagliando. Io ho cercato di dirlo a più persone possibili perché mio padre doveva pagare e deve pagare per ciò che a fatto. Per me, sapere che tutti sanno mi rende libera dell'odio che nutro nei suoi confronti e nei miei. È come se tutto quello che è successo avesse un senso. Più lui viene conosciuto per quello che è, più io sento di essere libera da quei ricordi che mi tengono incatenata alla mia infanzia. Lo trovo inutile reagire chiudendosi in un guscio come trovo inutile il dover vivere il sesso in modo sbagliato. Non ho ancora superato il trauma e spero presto di poterlo superare con l'aiuto di una psicologa, ma intanto non mi resta che vivere. Ho fatto cose sbagliate anche io per cercare di dimenticare, ma si è rivelato tutto inutile perché non c'è giorno in cui io non ci pensi. 

Tornando a noi, la situazione tra i due va avanti con una serie di baci rubati e un "ti voglio, ma anche no" continuo. A questo punto, preferisco di gran lunga il primo bacio che Roran da ad Alaisa nel libro "La Strega della Fonte". Mezza Adaesha bacia la protagonista senza il suo consenso, eppure è decisamente meglio della condizione in cui riversano Evan e Maya.

E ripeto, non c'era già abbastanza robaccia su cui lavorare, così ci si aggiunge anche l'ex di Marco. Gelosa come poche, mette i bastoni tra le ruote alla protagonista e cerca in tutti i modi di allontanarla dallo scapolo d'oro della scuola. Bianca le dice che è stato Marco a diffondere la notizia del suo stupro e Maya, povera ingenua, le crede. Si arrabbia, fa una super scenata e alla fine si appacificano.
Ma Bianca non demorde e tira una pallonata alla protagonista quando fanno ginnastica e poi la rinchiude nello scantinato. Indovinate chi trova lì la nostra Maya. Sì, proprio Evan che sta cercando di farsi in vena. Si baciano e Marco arriva proprio nel momento meno opportuno.
Come finisce? Maya ed Evan scopano con la grazia di una mandria di bufali inferociti.
Mi hanno infastidita le scene di sesso esplicite? Sì, perché per me il sesso non è solo pucciare il biscottino. In questo romanzo non c'è alcun rispetto o armonia perché i personaggi si limitano a dare libero arbitrio al loro istinto animale. Il sesso è molto di più di quello che viene raccontato qui.
Devo essere più precisa? Marco si sega su un porno senza un porno. Sono del parere che se si devono descrivere scene erotiche o comunque in cui c'è di mezzo il sesso, lo si deve fare bene. Autrice, non mi puoi dire che quando un ragazzo scopa pensa al colore degli occhi e dei capelli della porno attrice di turno. Con questa ultima perla, deduco che non c'è alcun rispetto per la donna in questo libro e spero tanto che finisca nel mio dimenticatoio.
Non mi fermo qui, però. C'è un'ultima chicca che ha rovinato tutto e che mi ha fatto scoppiare in una fragorosa risata. Pronti? Maya afferma di praticare del buon sesso. Capitemi, per favore. Una diciottenne che dice di essere molto brava e di saper soddisfare i piaceri del suo partner divinamente non dovrebbe essere degnata nemmeno di uno sguardo. Lo vuoi sapere il segreto, Shakana? Gli esperti e quelli che possono dire di praticare del buon sesso sono i quarantenni che hanno almeno vent'anni di esperienza e non una neo-maggiorenne con problemi mentali gravi. Dopo che hanno saltato i preliminari e si sono limitati a una banalissima penetrazione, mi era concesso ridere alle parole della protagonista. Ditemi se non lo avreste fatto anche voi.

In tutto questo una relazione tra Maya e il bulletto Marco Rinaldi sarebbe stata molto più coerente e credibile. Lui viene definito un playboy, anche se è solo un ragazzino. Infatti, la definizione di playboy è questa: Uomo, per lo più ricco e piacente, che conduce una vita mondana, brillante e frivola; grande conquistatore di donne. Non credo che questa descrizione coincida con quel poveretto di Marco. Questo termine lo penalizza più aiutarlo nella sua scalata al successo.

La situazione arriva al limite del possibile: Maya è troppo impulsiva e con poco sale in zucca mentre Evan si mostra totalmente disinteressato a lei. La prima si deprime un po' e si fa mille film mentali, mentre io ancora mi chiedo come si fa a stare con un tizio del genere.
In tutto questo Arianna si fa usare peggio in un guanto monouso. E io mi chiedo ancora: perché Evan non prova a dare piacere ad Arianna? Le sue prestazioni non sono un granché e non ci si poteva aspettare altro da un diciassettenne come lui, ma almeno Arianna potrebbe evitare di comparire ogni volta che questo qui ha bisogno di una valvola di sfogo. Tesoro, esistono i sex toy di Wovo Store per i tuoi bisogni, non una ragazza che è innamorata di te nonostante tu sia un vero e proprio stronzo. 
E se da una parte c'è Evan che dà il peggio di sé, dall'altra Marco dà sfoggio di tutta la sua incoerenza. Lui balla con una ragazza e questa qui si struscia più che volentieri contro di lui, ma poi si ingelosisce perché vede Maya ballare con un altro sconosciuto (casualmente si tratta proprio di Paolo).
Concludo così il punto "trama" con un'unica domanda: perché?

Vediamo un po' le descrizioni
Mi preme particolarmente far luce su questo punto perché non mi sono piaciute per niente.
Avete presente quando alle elementari la maestra ci chiedeva di seguire una scaletta per descrivere il nostro compagno di banco? Ecco, questo è il tipo di descrizioni che troverete in "Nessuno può amarmi" qualora decideste di leggerlo.

Non sapete di quale scaletta sto parlando? Lo schema di questa storia è questo: vestiti, occhi, capelli, altezza e corporatura. Dopo una cosa del genere, qualsiasi lettore si dimenticherebbe l'aspetto fisico dei personaggi. Lo dico perché anche io nella storia che ho intenzione di cancellare (I Dannati) avevo commesso lo stesso errore e la maggior parte dei recensori l'ha condannata. Immaginatevi di ritrovarvi a leggere il primissimo capitolo con un elenco dei protagonisti e le loro caratteristiche fisiche e mentali. Mi prenderei a padellate per quello che ho scritto più di due anni fa.

Ti consiglio giusto un paio di cosucce, Shakana. Se cliccherai qui, ti si aprirà una finestra con le pillole di descrizioni del servizio di SlyCooper17, che io ho trovato molto utile.
E ti allego qui anche tre link da cui scaricare dei documenti che spiegano come descrivere al meglio un personaggio.
https://drive.google.com/file/d/1rQ3ugGMuZvFOO0DYrsAapqGku7Gntgwe/view?usp=sharing
https://drive.google.com/file/d/1rTPJklz1C0rvPKPi__iiBzQUsHq6ft_c/view?usp=sharing
https://drive.google.com/file/d/1rbUY1vsRpsTZvx-JTCBP9ZGXYJzD3TS_/view?usp=sharing

Questi articoli non li ho scritti io, bensì William Silverstri e si sono rivelati molto utili. Spero ne farai buon uso, e magari anche voi lettori di questo blog.

La grammatica è l'ultimo punto che affronterò. Fortunatamente non si è rivelata un pugno nell'occhio. L'autrice ci sa fare, è brava a scrivere. La grammatica quasi perfetta ha alleggerito i capitoli moolto lunghi e mi ha permesso di leggere senza troppa fatica quasi venticinque capitoli. Sì, non ho concluso la storia perché i capitoli si fermavano lì e l'autrice deve ancora scrivere il finale. (scusate per le ripetizioni in questo paragrafo)

Quello che ho da dire a riguardo non è molto. 
Attenzione alle "d" cacofoniche e alle virgole prima del gerundio. ti sembrerà strano, ma ci vanno come la virgola ci va prima di un "ma". 
Ci sono delle ripetizioni che appesantiscono la lettura e danno un po' fastidio. Per esempio, al capitolo dieci, "alito pesante" è ripetuto due volte. 

Ecco, ragazzuoli, direi che ho detto tutto quello che volevo dire da mesi.
Mi spiace se sono risultata troppo pungente, troppo arrogante o sarcastica. È semplicemente il mio modo di essere sincera e schietta. Quando dico di scrivere recensioni sincere, lo faccio senza "se" e senza "ma". 
Non è mia intenzione insultare l'autrice o sminuire il suo lavoro. Io miro a far luce sui comportamenti ambigui dei personaggi e cercare di impedire che un messaggio sbagliato arrivi ai lettori. Punto a insultare e sminuire i personaggi, ma mai l'autore, perciò ditemelo qualora voi siate di tutt'altro avviso. Non è forse la recensione ricca di complimenti che tutti si aspettano e non mi dispiace affatto di non rientrare nel "politicamente corretto" che di solito esiste su quasi tutte le piattaforme.


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martedì 9 giugno 2020

Il Mistero di Ash (recensione)

Hola, simples mortales! Mi trovo all'una di notte a scrivere la recensione per questa bellissima storia, ma non me ne pento perché l'ispirazione arriva sempre a orari indecenti.
Diciamo che è stato un libro corto ma intenso. Mi ha fatto cambiare idea sui cartacei che girano attorno alle cento pagine.
Non sono solita nascondere nulla, perciò potrete anche stupirvi o indignarvi della frase che leggerete adesso.
Screditavo e denigravo i libri corti perchè credevo fossero sinonimo di incompetenza. La mia domanda era: come si fa a sviluppare una trama in così poche pagine? O si ha il dono della sintesi o il contenuto è scarso. 
Forse il mio era una sorta di pregiudizio? Può essere? Non avevo mai letto né acquistato dei libricini prima di leggere "Foedus", "Neméria - La Seconda Rivolta degli Orchi" e "Il Mistero di Ash" solo perché mi sembrava di buttare via soldi e, ovviamente, perché preferisco di gran lunga i mattoni. 

Ho cambiato idea questo mese, constatando che, indipendentemente dalla lunghezza, i libri possono trasmettere comunque qualcosa al lettore se lo scrittore è bravo. Vi assicuro che Victoria Shyller ci sa fare e che un libro come il suo non lo troverete più.

E che dire, questo blog mi ha permesso davvero di crescere e diventare un attimino più acculturata. Ogni libro letto è un mattone che si aggiunge agli altri per formare la mia barriera contro l'ignoranza.
Nella mia mente me la immagino proprio così:

(Scatenatevi pure, amanti di GoT)

Tra l'altro ho iniziato per la decima volta (se non di più perché ormai ho perso il conto) la serie TV perché non ne trovo una degna che possa distogliere la mia attenzione da Game of Thrones. Nonostante l'ottava stagione non mi abbia soddisfatto al massimo, mi manca da morire tutto, soprattutto il periodo in cui aspettavo con ansia i nuovi episodi.

Tendo a perdermi in sciocchezze quando parlo e a dimenticare quello che in realtà volevo dire. Ecco, mi sono persa la cosa fantastica che avevo in mente.
 Prima di iniziare la recensione vera e propria, ci tengo a contraddirmi perché "Il Mistero di Ash" è perfetto così. Non ho detto nemmeno una volta "io avrei scritto così...", "io avrei aggiungo questo e quello" o "secondo me questo libro è incompleto". Cosa che è successa invece con "Neméria". L'unico difetto, forse, è che finisce, un po' come tutti i libri che ci piacciono.

Data di pubblicazione: 23 febbraio 2020

Pagine: 114

Editore: Segreti in giallo Edizioni

Prezzo: 8,00 (cartaceo) e 1,50 (ebook)

Disponibilità: Amazon, Amazon Kindle e Kindle Unlimited

Trama: Tredici bambine uccise. E Ash, piccolo villaggio sperduto nella regione del Kenter, si trasforma nel più maledetto dei gironi infernali.

Una realtà, oscura e terribile, attende Fedor Chestel e Delvin Fraser. I due investigatori vengono risucchiati nell'orrore di un folle gioco mortale. Sette giorni per scoprire la verità. Mentre il Male avanza. E non ha mai un unico volto.


Di questo libro mi erano piaciute la copertina e la trama, ma non mi aspettavo minimamente di trovarmi di fronte a un qualcosa di geniale. Vi avviso, cari lettori: se un giorno comprerete "Il Mistero di Ash", preparatevi a morire d'ansia. Sono certa che nessun altro horror che ho nella libreria potrà mai eguagliare questo qui. 

Si comincia la lettura con delle descrizioni che reputo terrificanti. Tutto è stato un miscuglio di ansia e suspense che non credevo possibile. La pioggia incessante che cade su Ash sembra portatrice di sventura, come se volesse far capire ai due investigatori che devono stare lontani da quel paesino e smettere di indagare. Li mette in guardia, ma loro hanno continuato imperterriti il loro lavoro.

"L'acqua veniva giù. Sempre più fitta. Sempre più insistente. Come irrefrenabile pianto d'acciaio. Come furiosa mannaia."

Vi lascio giusto giusto un piccolo assaggio dell'inizio del libro. Non so voi, ma io sono rimasta con gli occhi attaccati allo schermo e se non stavo leggendo, il mio pensiero andava all'opera di Victoria Shyller. 
Oltre all'atmosfera cupa, ci si aggiungono anche i dialoghi. Non so se l'autrice abbia scritto intenzionalmente i dialoghi in corsivo o meno, ma hanno contribuito di gran lunga a creare quell' atmosfera cupa che c'è. In questo modo le parole di Fedor Chestel e Delvin Fraser risultano più inquietanti, in qualche modo importanti e gli conferiscono una certa autorità. È come se i due investigatori fossero al di sopra di tutti e fossero intoccabili, anche se alla fine si dimostra il contrario. L'unico personaggio intoccabile è l'assassino. Anzi, lui sembra addirittura solo un ombra che compare ogni tanto durante la lettura. E questo è decisamente più inquietante della voce che ho immaginato per i protagonisti. Una piccola prova? "Era pronto. Sempre pronto a uccidere. Come ci si aspettava da una creatura dell'inferno.

Ho iniziato la recensione parlando delle descrizioni e ho intenzione di soffermarmici perché la cura dei dettagli ha reso unico questo libro. L'ha fatto diventare un groviglio di confusione e paura da cui non mi sono ancora del tutto ripresa. 
Da una parte ci sono i sette giorni contati che Fedor e Delvin hanno per risolvere il mistero e dall'altra parte ci sono i nomi delle bambine uccise. Una di loro si chiamava Emily e un'altra Mary Thompson. L'identità dei piccoli corpi privi di vita lascia il segno: è come se le morti fossero più reali, concrete. 
Una particolarità che attira l'attenzione è l'emicrania di Chestel. Ha degli attacchi così forti che perde i sensi o rimane immobilizzato dal dolore. Tutto cambia, però, verso la fine del libro. "Chestel era preda di una forza straordinaria e maligna." Ed è qui che il paranormale prende sul serio vita. Se prima erano solo dei piccoli indizi, ora il sovrannaturale è pronto a uscire allo scoperto. Presumo, quindi, che nel sequel de "Il Mistero di Ash" ci saranno scene ancora più interessanti e che per nulla al mondo rimarremo delusi. Non vedo l'ora di leggerlo!

Beh, ragazzuoli, direi che è giunta l'ora di finire la recensione perché mi pare di aver spoilerato abbastanza e non voglio rischiare di rovinarvi ulteriormente la lettura.

Vi lascio a una dolce lettura con un'ultima frase: "Li aveva ingannati tutti. Si rese conto troppo tardi di essere caduto lui stesso in una trappola."


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