Ed eccoci qua... alla mia prima recensione. Sono entusiasta all'idea di aiutare una scrittrice e lo sono ancor di più all'idea di scrivere queste parole. Pensare di avere un piccolo pubblico che legge, comprende e condivide i miei pensieri è fantastico.
Come persona, non esprimo granché le mie emozioni e non è che ne provi poi molte, perciò mi è difficile descrivere ciò che sento. Inconsapevolmente, potrei aver aperto questo blog anche per mettermi alla prova, per cercare di far capire al lettore i miei sentimenti. Non saprei dirlo con certezza, ma non mi dilungo oltre...
Ho conosciuto Giulia Esse durante uno scambio di lettura su Wattpad. Amo "Diecimila Autunni" quasi quanto amo i libri di Licia Troisi. Sapevo che l'autrice mi avrebbe fatto morire d'ansia e che per via del suo libro non mi sarei più staccata dal cellulare e sapevo che i suoi personaggi non avrebbero avuto una vita facile. Dopo la storia di Eumni e Hong, non potevo che prepararmi al peggio, o al meglio. Nonostante tutto, però, mi sono offerta volontaria per una collaborazione con l'autrice.
Non ho mai letto fantasy orientali fino a poco tempo fa, ma questo libro potrebbe farvi appassionare a una cultura molto diversa dalla nostra.
Se state cercando una storia ricca di significato, emozioni e avventure, allora "Fuoco sotto la Terra" fa a caso vostro.
Bene e male: due facce della stessa medaglia. Sono gli elementi principali di un fantasy, se ci pensate. Sono sempre in lotta tra di loro, come se non imparassero mai a coesistere. Hanno la tendenza di dominare sull'altro, invece di trovare un equilibrio.
Nel regno di Nadong e in quello di Haeju, altri prendono le spoglie del bene e del male e non vi sono lotte se non quelle interne dei personaggi stessi. Lealtà e tradimento qui si confondono, danzando tra un cadavere e l'altro.
A parlar di questo mi viene in mente una frase di Michele Bellone: non c'è un pazzo dualismo giusto-sbagliato, ma una situazione complessa, con posizioni ricche di sfumature sulle quali i lettori sono costretti a riflettere. Ed è così, esattamente così. Ai lettori verranno in mente una miriade di domande a cui si troverà una risposta solo alla fine del libro. Le scelte dei protagonisti potrebbero portare a delle riflessioni piuttosto interessanti; personalmente ho trovato illuminante i conflitti interiori di Kang-jo, che sono anche a livello fisico. Infatti, le decisioni dello stratega comportano un dolore fisico che ho trovato a dir poco originale.
Cosa avrebbe dovuto dire, se non che in quanto hwarang fosse necessario essere leali al re? Era nella loro natura.
Potevano solo tradire se stessi ed essere fedeli al sovrano.
Yoon-ah e Kang-jo sono i due protagonisti della storia e come già detto nella trama, lei è fuoco e lui è acqua: sono così diversi e così simili allo stesso tempo. La prima sacrifica la sua vita per salvare il suo regno e il secondo pure, ma per assecondare il volere del padre.
Sin da subito il lettore può percepire che c'è qualcosa tra loro due, ma in guerra si può davvero dare spazio ai sentimenti? Un fiore può crescere anche se il terreno è arido? I due sopravviveranno per prendersi cura del fiore? Ci ho sperato fino in fondo, così come ogni lettore. Non vi dirò se Il generale e lo stratega avranno quel che meritano, ma potete sempre scoprirlo acquistando il libro.
Questo però è niente se paragonato ai colpi di scena presenti nel libro. Sapete, no, quei momenti in cui non volete più staccarvi dalle pagine del libro perché avete una costante ansia e una costante voglia di sapere come andrà a finire. Ecco, io sono stata in ansia per tutta la lettura. E per rendere l'idea, vi farò vedere una foto:
Vogliamo parlare della morte misteriosa del Generale Lee o dello scontro tra Yoon-ah e Kang-jo? Sono morta dentro quando lei è stata portata via insieme ai suoi soldati per essere venduta come schiava.
Ho amato il modo in cui il fantasy si è intrecciato alla cultura orientale e alla religione buddhista e, in particolare, la cura a vari elementi (terra, acqua, fuoco e aria) e i discorsi sul ci.
L'autrice, inoltre, ha dimostrato una certa padronanza del lessico e ha
usato delle note per tradurre i termini coreani, facilitando la lettura a qualcuno che, come me, non se ne intende granché di coreano.
E se durante la lettura non ho fatto altro che sclerare, il finale mi ha completamente spiazzata. Non sono molti i libri che mi hanno segnata, ma questo è proprio uno di quelli. Giuro che mi veniva da piangere per la fine che hanno fatto Yoon-ah e Kang-jo, è stato più forte di me. Non ero pronta a una cosa così tragica e sono ancora sconvolta nonostante sia passata una settimana.
Altro punto che vorrei mettere in risalto è la cura dei dettagli.
Sono una di quelle lettrici che ama le descrizioni minuziose perché altrimenti non riesce a immedesimarsi nei protagonisti o a immaginarsi una scena. Faccio i salti di gioia quando vedo le festività e le abitudini dei protagonisti. Per esempio, Kang-jo beve vino di riso o un infuso di loto bianco. Ve lo sareste mai aspettato? Ok che dell'Oriente non so niente, però queste cose mi hanno incuriosita parecchio e magari potrei pensare di sfogliare qualche libro sulla cultura che ha ispirato l'autrice.
Anche la storia dei regni è particolarmente interessante: pensate che la protagonista ha gli occhi rotondi perché sua madre proviene da Tajik, un regno ormai messo male perché è stato conquistato (o così mi pare di aver capito). Ogni luogo ha uomini con diversi modi di fare e pensare; basta vedere i Besutei e il regno di Haeju.
Anche l'ambientazione è trattata allo stesso modo.
Di recente ho letto "Incanto" del giornalista scientifico Michele Bellone. Lui afferma che bisogna sfruttare la scienza per mostrare al lettore i mondi creati dagli scrittori non come scenari statici, bensì come scenari complessi, in continua evoluzione, caratterizzati da conflitti e dinamiche identiche a quelle della nostra realtà. Ho ritrovato le parole del biologo nei momenti in cui Kang-jo contempla gli alberi della sua dimora e si perde nei suoi pensieri, oppure quando il regno di Nadong si è oscurato e il sole poteva essere solo un lontano sogno.
Non so quanta scienza ci sia in questo libro, ma non importa perché l'alchimia ha preso il suo posto. Se siete interessati al mondo occulto, amerete i kamynsoor e il Principe Namgil. Proprio lui, che potrebbe essere uno dei personaggi più odiati, mi ha affascinata con i suoi modi di fare inusuali.
Credo di aver scritto più di quanto farebbe di solito una bookblogger e credo di aver spoilerato troppo, perciò mi fermo qui con la recensione.
Per concludere in bellezza, vi propongo una frase tratta dal libro che potrebbe incuriosirvi:
Uno a uno cadrà, lasciando il trono senza eredi.
Prima di salutarvi, vi lascio qualche link che potrebbe interessarvi.
"Fuoco sotto la terra" lo trovate su Amazon.
Qui trovate il profilo dell'autrice e
Cliccando qui si aprirà una scheda che vi farà vedere tutti i libri di Giulia Esse.
Su Wattpad mi trovate come Alicepaliuca02 e mi sto cimentando in un fantasy che si chiama L'alba delle due Regine.
Per eventuali collaborazioni contattatemi alla mail alba88620@gmail.com o su instagram Holfast_
Come persona, non esprimo granché le mie emozioni e non è che ne provi poi molte, perciò mi è difficile descrivere ciò che sento. Inconsapevolmente, potrei aver aperto questo blog anche per mettermi alla prova, per cercare di far capire al lettore i miei sentimenti. Non saprei dirlo con certezza, ma non mi dilungo oltre...
Ho conosciuto Giulia Esse durante uno scambio di lettura su Wattpad. Amo "Diecimila Autunni" quasi quanto amo i libri di Licia Troisi. Sapevo che l'autrice mi avrebbe fatto morire d'ansia e che per via del suo libro non mi sarei più staccata dal cellulare e sapevo che i suoi personaggi non avrebbero avuto una vita facile. Dopo la storia di Eumni e Hong, non potevo che prepararmi al peggio, o al meglio. Nonostante tutto, però, mi sono offerta volontaria per una collaborazione con l'autrice.
Non ho mai letto fantasy orientali fino a poco tempo fa, ma questo libro potrebbe farvi appassionare a una cultura molto diversa dalla nostra.
Se state cercando una storia ricca di significato, emozioni e avventure, allora "Fuoco sotto la Terra" fa a caso vostro.
Titolo: Fuoco sotto la Terra
Data di pubblicazione: 7 marzo 2020
Pagine: 283
Prezzo: 10,40 (cartcaceo), 1,99 (ebook)
Disponibilità: Amazon e Amazon Kindle
Trama:
Dopo la misteriosa morte di suo padre, Yoon-ah viene eletta generale dell'esercito. Per salvare il regno di Nadong da una terribile profezia, Yoon-ah è costretta a inghiottire l'orgoglio e perdere la battaglia: il suo destino è essere trascinata in catene nel regno nemico, dove sarà prigioniera di Kang-jo, lo stratega dal cuore di ghiaccio.
Lui è l'acqua, lei il fuoco. Entrambi sanno che la guerra non è mai finita: il gioco di seduzione che si instaura tra loro è un nuovo campo di battaglia.
Sola in una terra straniera, odiata dai suoi soldati, Yoon-ah ha come unico alleato l'astuto Namgil, principe in ostaggio e sua vecchia conoscenza. Lavorando nell'ombra, i due possono ancora risollevare le sorti del loro regno.
L'inganno lega Yoon-ah allo stratega. La lealtà la unisce al principe. La scelta, però, è vicina: sacrificherà se stessa o i propri ideali?
Bene e male: due facce della stessa medaglia. Sono gli elementi principali di un fantasy, se ci pensate. Sono sempre in lotta tra di loro, come se non imparassero mai a coesistere. Hanno la tendenza di dominare sull'altro, invece di trovare un equilibrio.
Nel regno di Nadong e in quello di Haeju, altri prendono le spoglie del bene e del male e non vi sono lotte se non quelle interne dei personaggi stessi. Lealtà e tradimento qui si confondono, danzando tra un cadavere e l'altro.
"Solo quando la lealtà è completamente cieca si trasforma in tradimento, Yoon-ah, lo imparerai a tue spese.""Nella lealtà hai appreso l’arte dell’inganno, Kang-jo"
A parlar di questo mi viene in mente una frase di Michele Bellone: non c'è un pazzo dualismo giusto-sbagliato, ma una situazione complessa, con posizioni ricche di sfumature sulle quali i lettori sono costretti a riflettere. Ed è così, esattamente così. Ai lettori verranno in mente una miriade di domande a cui si troverà una risposta solo alla fine del libro. Le scelte dei protagonisti potrebbero portare a delle riflessioni piuttosto interessanti; personalmente ho trovato illuminante i conflitti interiori di Kang-jo, che sono anche a livello fisico. Infatti, le decisioni dello stratega comportano un dolore fisico che ho trovato a dir poco originale.
Cosa avrebbe dovuto dire, se non che in quanto hwarang fosse necessario essere leali al re? Era nella loro natura.
Potevano solo tradire se stessi ed essere fedeli al sovrano.
Yoon-ah e Kang-jo sono i due protagonisti della storia e come già detto nella trama, lei è fuoco e lui è acqua: sono così diversi e così simili allo stesso tempo. La prima sacrifica la sua vita per salvare il suo regno e il secondo pure, ma per assecondare il volere del padre.
Sin da subito il lettore può percepire che c'è qualcosa tra loro due, ma in guerra si può davvero dare spazio ai sentimenti? Un fiore può crescere anche se il terreno è arido? I due sopravviveranno per prendersi cura del fiore? Ci ho sperato fino in fondo, così come ogni lettore. Non vi dirò se Il generale e lo stratega avranno quel che meritano, ma potete sempre scoprirlo acquistando il libro.
Questo però è niente se paragonato ai colpi di scena presenti nel libro. Sapete, no, quei momenti in cui non volete più staccarvi dalle pagine del libro perché avete una costante ansia e una costante voglia di sapere come andrà a finire. Ecco, io sono stata in ansia per tutta la lettura. E per rendere l'idea, vi farò vedere una foto:
Vogliamo parlare della morte misteriosa del Generale Lee o dello scontro tra Yoon-ah e Kang-jo? Sono morta dentro quando lei è stata portata via insieme ai suoi soldati per essere venduta come schiava.
Ho amato il modo in cui il fantasy si è intrecciato alla cultura orientale e alla religione buddhista e, in particolare, la cura a vari elementi (terra, acqua, fuoco e aria) e i discorsi sul ci.
L'autrice, inoltre, ha dimostrato una certa padronanza del lessico e ha
usato delle note per tradurre i termini coreani, facilitando la lettura a qualcuno che, come me, non se ne intende granché di coreano.
E se durante la lettura non ho fatto altro che sclerare, il finale mi ha completamente spiazzata. Non sono molti i libri che mi hanno segnata, ma questo è proprio uno di quelli. Giuro che mi veniva da piangere per la fine che hanno fatto Yoon-ah e Kang-jo, è stato più forte di me. Non ero pronta a una cosa così tragica e sono ancora sconvolta nonostante sia passata una settimana.
Altro punto che vorrei mettere in risalto è la cura dei dettagli.
Sono una di quelle lettrici che ama le descrizioni minuziose perché altrimenti non riesce a immedesimarsi nei protagonisti o a immaginarsi una scena. Faccio i salti di gioia quando vedo le festività e le abitudini dei protagonisti. Per esempio, Kang-jo beve vino di riso o un infuso di loto bianco. Ve lo sareste mai aspettato? Ok che dell'Oriente non so niente, però queste cose mi hanno incuriosita parecchio e magari potrei pensare di sfogliare qualche libro sulla cultura che ha ispirato l'autrice.
Anche la storia dei regni è particolarmente interessante: pensate che la protagonista ha gli occhi rotondi perché sua madre proviene da Tajik, un regno ormai messo male perché è stato conquistato (o così mi pare di aver capito). Ogni luogo ha uomini con diversi modi di fare e pensare; basta vedere i Besutei e il regno di Haeju.
Anche l'ambientazione è trattata allo stesso modo.
Di recente ho letto "Incanto" del giornalista scientifico Michele Bellone. Lui afferma che bisogna sfruttare la scienza per mostrare al lettore i mondi creati dagli scrittori non come scenari statici, bensì come scenari complessi, in continua evoluzione, caratterizzati da conflitti e dinamiche identiche a quelle della nostra realtà. Ho ritrovato le parole del biologo nei momenti in cui Kang-jo contempla gli alberi della sua dimora e si perde nei suoi pensieri, oppure quando il regno di Nadong si è oscurato e il sole poteva essere solo un lontano sogno.
Non so quanta scienza ci sia in questo libro, ma non importa perché l'alchimia ha preso il suo posto. Se siete interessati al mondo occulto, amerete i kamynsoor e il Principe Namgil. Proprio lui, che potrebbe essere uno dei personaggi più odiati, mi ha affascinata con i suoi modi di fare inusuali.
Credo di aver scritto più di quanto farebbe di solito una bookblogger e credo di aver spoilerato troppo, perciò mi fermo qui con la recensione.
Per concludere in bellezza, vi propongo una frase tratta dal libro che potrebbe incuriosirvi:
Uno a uno cadrà, lasciando il trono senza eredi.
Prima di salutarvi, vi lascio qualche link che potrebbe interessarvi.
"Fuoco sotto la terra" lo trovate su Amazon.
Qui trovate il profilo dell'autrice e
Cliccando qui si aprirà una scheda che vi farà vedere tutti i libri di Giulia Esse.
Su Wattpad mi trovate come Alicepaliuca02 e mi sto cimentando in un fantasy che si chiama L'alba delle due Regine.
Per eventuali collaborazioni contattatemi alla mail alba88620@gmail.com o su instagram Holfast_
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