Buonasera, cari lettori. Non mi avete vista molto attiva nell'ultimo mese e me ne scuso. Ho programmato tanti reel e post pieni di contenuti, ma non sono riuscita a pubblicarli per tempo. Tra gite, studio e la maturità che incombe ho preferito godermi gli ultimi momenti che dedicati alla scuola.
Sono passati due mesi da quando Roran ha abbandonato la sua nuova famiglia. La nostra protagonista è cambiata molto a causa dei mille problemi che ha affrontato in quel periodo. È diventata più severa con se stessa ed è evidente che sta soffrendo molto. Nonostante tutto, però, continua a lottare per salvare quante più vite possibili.
Ho trovato questo cambiamento repentino, senza nessun preavviso. Nel primo volume Alaisa è una dolce ragazza desiderosa di diventare un medico, mentre nel secondo è spietata, tiene tutto dentro di sé ed è dura con chiunque. Avrei preferito vedere un'evoluzione graduale, in modo da riuscire a immergermi a pieno nei panni della protagonista.
Il sistema magico è poco chiaro. Sono quel tipo di lettore che cerca una logica per qualunque cosa anche se si parla di incantesimi e rituali. E non parlo di razionalità, bensì di una logica che alla fine del libro mi fa incastrare tutti i pezzi del puzzle per poi farmi oensare "wow, che gran bella idea".
I maghi possono cambiare vestiario con uno schiocco di dita? Per quale motivo? Quali sono le energie che si smuovono? In che modo Roran riesce a curare una ferita, passandoci sopra solamente un dito?
Inoltre, nel primo volume, la Strega della Fonte asserisce che la magia va usata con cautela e di non basarsi esclusivamente su quest'ultima. Qui invece i cambi d'abito sono concessi e mi sembrano contraddittori rispetto agli insegnamenti della maestra.
Ho adorato le varie ambientazioni e i viaggi che Alaisa ha compiuto nelle diverse parti del continente. In particolare, ha avuto l'occasione di conoscere una Chimera e io, attraverso i suoi occhi, ho visto una creatura magnifica. Credo di non aver mai letto una descrizione più bella di quella che Sabrina Guaragno ha fornito a noi lettori.
Non c'è personaggio che io abbia amato di più di Dory. Sempre presente, sempre vicina alla protagonista. Lei è pronta a sostenere Alaisa nel bene o nel male. È leale e questo mi ha stupita dato che si parla di un mondo ricco di ingiustizie e tradimenti. Inoltre, ha dimostrato una maturità che non ho riscontrato nemmeno in Skelribel. Le sofferenze della vita l'anno forgiata in una persona migliore. Forse è per questo che prova a capire Alaisa è ad aiutarla in tutti i modi. Penso infatti che la protagonista sia in un particolare momento della sua vita e che Dory sia un perfetto punto di riferimento.
"Siamo quello che siamo, Alaisa. Ma avere un animo un po’ maligno non rende una persona un assassino o un criminale, almeno quanto è vero il contrario."
⭐⭐⭐,5/5